FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

‘Ministero della famiglia e della natalità” quando la disperazione prende il sopravvento

Ci sono tanti modi per affrontare i momenti difficili nella vita come in politica. E ognuno è legittimamente autorizzato a farlo come crede. Anche in modo scomposto se la disperazione diventa totale. Quante vote nella vita siano stati costretti ad assistere inermi a scene di disperazione e ad ascoltare voci strazianti di soggetti che di straziati dal dolore pronunciassero frasi sconnesse , frutto della perdita di lucidità ?

E’ in questo contesto che credo sia logico collocare l’ultima delle sortite del leader della fu Lega Matteo Salvini. Il pittoresco leader del partito col proprio nome in questi anni ci aveva abituato ad una escalation apparentemente senza fine di misticismo da neo crociato. Ma adesso (complice purtroppo per lui la situazione disastrosa in cui è precipitato il suo consenso) ha deciso di fare il salto.

Dopo anni di rosari branditi come armi da assalto, invocazioni al cuore di Maria, ed altre amenità degne di un santone televisivo da televendita americana, ecco il nostro ineffabile ex aspirante premier (ora aspirante ministro e forse a breve aspirante bidello) lanciarsi nella più spregiudicata delle campagne mediatiche alla ricerca del consenso perduto: il rilancio della famiglia tradizionale e il sostegno pubblico alla natalità! Boom!

Finalmente a suo avviso avremo (forse) un ministero che deciderà anche delle sorti del cittadino nell’ambito famigliare, fino ad avventurarsi nelle abitudini sessuali di tutti noi, decidendo cosa sia bene e cosa sia male con criteri che si ispirano ai dettami della santa inquisizione. Probabilmente ricorrendo a metodi repressivi, mutuando pratiche dimenticate tipo la “culla di Giuda” (immagine) per gli ultimi resistenti liberali e libertari sopravvissuti al delirio statalista. Prendo a prestito quanto scritto dalla sempre brava Elisa Grazioli nei giorni scorsi sul tema condividendone a pieno lo spirito: “Ministero della famiglia e della natalità”

Immagino che ci saranno bonus per chi decide di avere un figlio e chi decide di non averne? Sarà considerato un appestato? Uno che non contribuisce al mantenimento della “razza”?
Pensare che il non avere figli sia legato esclusivamente a un fattore economico, significa essere fuori dalla realtà. Non vedere che il mondo sta cambiando così come la visione delle persone.
Siamo più di 7 miliardi e la terra non riuscira’ a sfamarci tutti dignitosamente.
L’idea di un ministero con la logica dell’allevamento intensivo è a dir poco demenziale” .

In poche parole ha riassunto a pieno il mio pensiero.

Le politiche per la famiglia (auspicabili) sono perseguite in realtà da molti paesi europei ed in particolare, anche con un discreto successo, dalla Francia. In tutti questi contesti però tutto ciò avviene in modo laico e strutturato, senza le esasperazioni che caratterizzano il semi ragionamento salviniano. Non vengono poste in essere con finalità elettorali, ne tantomeno per garantire la razza bianca. Semplicemente vengono applicate per garantire continuità generazionale in modo armonico. Non esiste nessun paese europeo (salvo che non si consideri realmente Europa l’Ungheria di orban e dei suoi accoliti invasati) che abbia mai immaginato di dedicare un ministero alla natalità. Il fervore e la poca lucidità che hanno accompagnato la Proposta meritano attenzione da parte di chi può decidere.

Spero che Giorgia Meloni, che pur essendo una conservatrice di fondo ha dimostrato in questa fase un piglio molto contemporaneo, non si lasci minimamente coinvolgere in iniziative estemporanee del genere che rischiano solo Di riportare le lancette del tempo indietro a periodi bui e senza prospettiva. Sono cresciuto politicamente nella Lega di Bossi, quella della libertà, che ormai purtroppo appare sempre più come un ricordo sbiadito.

 

 

 

 

Immagine in copertina: L’ironia del web che colpisce il leader della Lega Salvini Premier (fonte: Twitter) 

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Imprenditore, classe 1968. Per 25 anni impegnato a vari livelli in politica sempre nelle fila della Lega Nord. Dal 1993 al 2002 è sindaco di Pomponesco (Mantova), nel 1996 entra a far parte del Direttivo regionale dell’Anci Lombardia. Nel biennio 1996-1997 Fava è presidente del Consorzio per la depurazione idrica casalasco-viadanese. Per molti anni e’ stato membro elettivo di Upl (Unione provincie lombarde). Dal 2002 al 2007 consigliere comunale a Pomponesco e dal 2009 al 2014 consigliere comunale a Sabbioneta. Dal 2015 al 2018 è stato consigliere comunale a Viadana (città dove attualmente vive). Dal 1997 al 2012 è stato consigliere della Provincia di Mantova e deputato al Parlamento in tre Legislature. Nella XV Legislatura è stato membro della Commissione Attività produttive; nella XVI è stato membro delle Commissioni Difesa, Attività produttive, Politiche dell’Unione europea, Affari sociali e della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nonchè Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Contraffazione. Nella XVII eletto di nuovo alla camera dei deputati ha rassegnato le dimissioni nel maggio 2013 per entrare a far parte della giunta regionale della Lombardia con Presidente Roberto Maroni come assessore all'agricoltura. Appassionato di politica, economia e di sport nel novembre 2018 ha scelto di abbandonare le cariche elettive e la politica attiva in campo istituzionale per dedicarsi alla propria attività imprenditoriale a tempo pieno.

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