FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

A Nord la gente tornerà presto ad alzarsi prima e a volere la libertà

Le notizie che non vorresti mai leggere. Perlomeno  in questo modo.
Può capitare di tutto  ormai, compreso affrontare il primo giorno di inverno alle prese con due notizie che apparentemente non hanno alcun legame tra loro, se non fossimo in Padania.
Da un lato abbiamo visto le imponenti celebrazioni di Barcellona a sostegno della causa indipendentista represse con la violenza dal governo spagnolo. Dall’altro una notizia di politica nostrana che ci pone seri interrogativi sulla serietà di 30 anni di politica autonomista a Nord del cosiddetto belpaese. 
Partiamo dalla seconda: e’ stata resa nota la notizia della Alleanza fra SVP e Forza Italia in vista delle elezioni europee di maggio prossimo, in sud Tirolo. Lo storico partito di lingua tedesca SVP ha trovato una intesa volta a mantenere il proprio rappresentante nel Parlamento di Bruxelles, proprio col partito di Berlusconi. E pare che per sostenere la rielezione del bravo parlamentare uscente  Herbert Dorfmann il partito di Arno Kompatscher abbia a sorpresa deciso di mollare il Pd, con il quale storicamente aveva mantenuto una alleanza stabile in chiave europea.
Lo ha fatto col pragmatismo e la disinvoltura classici di un movimento post ideologico e identitaria che bada al sodo. Con la destra o con la sinistra senza patemi di alcun tipo, purché si ottenga il risultato. Una scelta che ha fatto infuriare qualcuno dei soliti poco lungimiranti esponenti locali di quel che fu il glorioso partito azzurro, ed altrettanto mortificato i già parecchio frastornati dirigenti del Pd che ancora si chiedono cosa sia successo.
Ma la cosa più grave comunque semmai riguarda il fatto che anche stavolta il movimento che governa il sud Tirolo non sceglile la Lega. Nonostante in questa fase quest’ultima avesse numeri così abbondanti in previsione da poter garantire per la prima volta negli ultimi trent’anni molto più di tutti gli altri.
E per quale motivo la Lega che ancora si chiama Lega Nord per l’indipendenza della Padania non sia il naturale interlocutore di un movimento che ha fatto dell’autonomismo (fino agli eccessi dell’irredentismo) la propria ragione  di esistere, resta un mistero della logica purtroppo senza risposta. Per quale motivo il movimento ancora nordista sulla carta a qualche giorno di distanza dalla raggiunta (e positiva) intessa col Partito Sardo d’Azione, snobbi i piu’ a Nord di tutti, risulta grottesco e incomprensibile.
“Con la Franza o con la Spagna purché se magna” così si diceva in tempo. 
Già, a proposito della Spagna….non può passare inosservato tanto quanto ingiustificabile l’atteggiamento della intera  classe dirigente già Padana nei confronti di quanto sta accadendo a Barcellona da almeno tre anni.
Non una riga di solidarietà. 
Nemmeno un comunicato di sostegno, ne tantomeno alcuna iniziativa del governo, ufficialmente anche leghista, per dimostrare vicinanza a chi combatte per la propria libertà e autodeterminazione.
Per chi ha frequentato via Bellerio negli ultimi trent’anni appare tutto surreale.
Un silenzio maleodorante e imbarazzato ha ammorbato l’aria.
Si tollera chi soffoca gli aneliti di libertà civile e democratica di un popolo che non molla e cerca di affermare le proprie idee. Invidia ? Calcoli di convenienza? Incapacità politica? Temo una miscela esplosiva di tutto ciò e molto altro.
Un dubbio atroce mi assale guardandomi intorno: cosa ho sbagliato in tutto questo tempo? Cosa posso fare per riaffermare i principi di una vita?
Poi una risposta affiora da lontano e trovo una risposta: scrivi quello che pensi e non preoccuparti del fatto che ti guardino come un marziano.
Vai avanti con coerenza e combatti le tue battaglie a prescindere dalle mode.
I miei principi e ideali sono sempre gli stessi ed è giusto e corretto combattere ancora per quelle battaglie. Anche in pochi. Forse da solo.
Ma John Lennon diceva: quando fai qualcosa di nobile e bello e nessuno lo nota, non essere triste. Perché il sole ogni mattina offre un bellissimo spettacolo, però la maggior parte del pubblico sta ancora dormendo.”
C’è stato un momento  storico in cui c’era una coscienza collettiva sul grande tema della libertà dei popoli.
Tornerà presto fra la gente comune, prima che fra i politici.
La gente comune al mattino si alza prima.
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Imprenditore, classe 1968. Per 25 anni impegnato a vari livelli in politica sempre nelle fila della Lega Nord. Dal 1993 al 2002 è sindaco di Pomponesco (Mantova), nel 1996 entra a far parte del Direttivo regionale dell’Anci Lombardia. Nel biennio 1996-1997 Fava è presidente del Consorzio per la depurazione idrica casalasco-viadanese. Per molti anni e’ stato membro elettivo di Upl (Unione provincie lombarde). Dal 2002 al 2007 consigliere comunale a Pomponesco e dal 2009 al 2014 consigliere comunale a Sabbioneta. Dal 2015 al 2018 è stato consigliere comunale a Viadana (città dove attualmente vive). Dal 1997 al 2012 è stato consigliere della Provincia di Mantova e deputato al Parlamento in tre Legislature. Nella XV Legislatura è stato membro della Commissione Attività produttive; nella XVI è stato membro delle Commissioni Difesa, Attività produttive, Politiche dell’Unione europea, Affari sociali e della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nonchè Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Contraffazione. Nella XVII eletto di nuovo alla camera dei deputati ha rassegnato le dimissioni nel maggio 2013 per entrare a far parte della giunta regionale della Lombardia con Presidente Roberto Maroni come assessore all'agricoltura. Appassionato di politica, economia e di sport nel novembre 2018 ha scelto di abbandonare le cariche elettive e la politica attiva in campo istituzionale per dedicarsi alla propria attività imprenditoriale a tempo pieno.

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