Caronte e’ una creatura mitologica classica che rischia di trovarsi suo malgrado catapultato nella modernità. Figlio dell’Erebo e della notte, viene descritto come traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume dell’Ade. Appare come un vecchio dall’aspetto inquietante che carica le anime dei defunti sulla propria imbarcazione per lasciarli sulle rive dei cosiddetti insepolti. Virgilio ne parla nell’Eneide per primo. Dante ne rilancia il ruolo e lo smalto nel proprio Inferno peggiorandone l’aspetto inquietante e rendendolo uno strumento di giustizia che traghetta anime dannate senza speranza. I più sfigati in pratica.
Ma chi era costui? Quali requisiti possedeva per svolgere cotanto ruolo? Difficile dirlo ora, di certo Dante lo descrive come un vecchio canuto con una invasiva barba bianca e con occhi circondati da fiamme, che “minaccia severi castighi ai dannati e li fa salire sulla sua barca, battendo col remo le anime che si adagiano sul fondo”. Qualcuno sostiene si tratti di una visione medievale che trasfigura il personaggio reinterpretando in chiava cristiana un soggetto pagano. Ad ogni buon conto un personaggio quantomeno contemporaneo.
In tempi più recenti ci ha provato il governo attuale a mutuarne funzioni e inquietudini. Replicando il soggetto e dando allo stesso una definizione in linea coi tempi e ovviamente anglofona: i navigator! I navigator infatti sono creature mitologiche nate dalla fantasia del legislatore che dovrebbero, al pari di Caronte, accompagnate qualche migliaio di soggetti che fingono di cercare una occupazione ad un giusto approdo.
Le cronache impietose riportano dati agghiaccianti.
Sono 16.773 le candidature giunte finora per i 3 mila posti da navigator, i tutor per seguire i beneficiari del reddito di cittadinanza. Ovviamente tutti soggetti altamente qualificati con provenienza geografica sorprendente fino ad un certo punto. Il grosso dei candidati proviene neanche a dirlo dalla Sicilia (con 2.477 candidati) seguita dalla Campania (2.475). Si contendono il podio poi il Lazio (2.236), la Puglia (2.004) e la Calabria, (1.497). Siamo solo agli inizi perché per entrare in lizza c’è tempo fino alle 12:00 dell’8 maggio. Ed e facilmente intuibile che altre migliaia di specialisti provenienti dalle più note e laboriose regioni industrializzate del paese continuino ad alimentarne le fila. Pare abbiano fatto apposta per celebrare il mio compleanno. Di certo pero’ nessuno è ancora riuscito a spiegarmi come questi signori possano concretamente avviare in modo efficace migliaia di soggetti senza arte né parte al mondo del lavoro, senza dover dimostrare di aver lavorato un giorno in vita loro.
Si perché i soggetti candidati che dovranno affrontare una prova a quiz di 100 domande in 100 minuti non necessariamente dovranno essere specialisti. Anzi. Non dovranno essere proprio nulla di che. Basterà una dose importante di sano ottimismo e un pizzico di fortuna, oltre ovviamente a un minimo di cultura generale. Come se fossimo in prima serata Rai in un programma di Bonolis.
Qualcuno dotato di straordinaria fantasia ha immaginato un sistema dove persone che non hanno mai lavorato dovranno trovare lavoro ad altrettante persone che non hanno mai lavorato e che probabilmente non hanno nemmeno interesse a farlo (visto che col reddito di cittadinanza a certe latitudini si può campare alla grande). Ovviamente reclutati col parametro dell’accento neo borbonico come pre requisito.
Tutte le persone normali si sarebbero aspettate che per questo bizzarro ruolo lo stato andasse a cercare le persone più qualificate nel mondo del lavoro, scegliendo le grandi professionalità esistenti nel qualificato universo delle agenzie del lavoro e dell’interinale. E invece no! Sfigati per sfigati: Questa la regola! Con lo stesso criterio per il quale si potrebbe aprire una selezione fra i tossici del parco di Rogoredo per assistere spiritualmente e psicologicamente gli utenti di un Sert. Gente del mestiere insomma. Dei veri e propri accompagnatori che traghettino migliaia di persone dal mondo della nullafacenza al mondo del non lavoro retribuito.
E se il mestiere è quello del disoccupato professionale niente di meglio di tutto ciò. Una catarsi vera e propria per la quale serve cercare precedenti storici. E un precedente c’è: Caronte. Un soggetto che rispetto a costoro rischia di sembrare un dilettante. C’era una volta un paese che si credeva una grande potenza industriale e manifatturiera e non c’è più. Oggi c’è il reddito di cittadinanza e ci sono i navigator. Tutto ciò che serve perché tutto cambi affinché nulla cambi (o forse peggiori).