FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Usare i soldi degli italiani

Nei giorni scorsi abbiamo visto in diretta il Ministro dell’interno affermare, davanti a Lilli Gruber, che “vuole usare i soldi degli italiani in modo diverso”.

Onestamente ho subito sentito le mie tasche vuote. L’accusa di Salvini, che forse non si rende nemmeno conto di star dichiarando di voler fare un prelievo forzoso, è che l’Europa impedisca di usare i soldi degli italiani. È ormai un mantra che va ripetendo da settimane.

Eppure l’Europa non dice nulla dei soldi degli italiani, anzi. Non esiste un massimo europeo alle imposte che lo Stato può esigere dai propri cittadini. Pertanto il governo può pienamente disporre dei soldi degli italiani, può addirittura chiederne di più.

Ciò che l’Europa non approva è l’indebitamento eccessivo, poiché spesso è un circolo vizioso: Ci si indebita per pagare il debito. Ma questi soldi non sono degli italiani, sono soldi dei creditori che dovranno essere restituiti.

Ci sarebbe una soluzione? Certo, tagliare le spese. Mantenendo identica la pressione fiscale ma tagliando le spese si libera un margine per ridurre il debito o fare altro. Ma questa opzione è stata esplicitamente esclusa da Salvini, anzi intenzionato ad aumentarla per abolire la Fornero.

A questo punto il voler usare i soldi degli italiani si può tradurre solo in quattro evenienze:

  1. Aumento delle imposte, come già definito, ad esempio con l’IVA al 26,5% nel 2021 e un aumento delle accise di 400 milioni
  2. Fare debito pubblico, in un momento di crisi politica, ad altissimo tasso di interesse
  3. Introdurre, come già ventilato, l’imposta patrimoniale
  4. La più tragica ma teoricamente l’unica sintatticamente corretta – si usano i soldi degli italiani senza tassarli – il prelievo forzoso. Magari non sarà a fondo perduto, magari una percentuale sarà convertita in BTP appositi a basso rendimento e a lunga durata, ma sarebbe comunque una lesione delle libertà economiche.

Il nocciolo della questione è, però, che per abbassare le tasse si devono abbassare le spese. Ciò vuol dire andare in pensione dopo (o andarci con sistemi privati, come in Cile), licenziare dipendenti pubblici, diminuire stipendi e simili. Il debito può essere una misura urgenziale per iniziare subito il taglio delle tasse quando il taglio della spesa inizierà dopo uno o due anni, ma dato che il debito va ripagato con interessi se si fa debito di 30 miliardi per ridurre le imposte di 30 miliardi agli investitori dovremo restituire più di 30 miliardi, rendendo vano il gioco.

Ma la cosa veramente grave è riproporre il modello anni ’70 di “regolare la ricchezza” che ha portato all’enorme aumento del debito dopo il boom economico, dovuto soprattutto alle politiche di Luigi Einaudi.

Se Salvini veramente tenesse agli italiani dovrebbe non “usare diversamente i soldi degli italiani” ma direttamente non usarli e lasciarli in tasca a chi lavora, facendo quadrare il bilancio dello Stato con meno soldi e usando il debito come misura tampone?

Impossibile? No, Margaret Thatcher ha quasi dimezzato il debito senza impattare in modo abnorme (l’ha ridotta del 6% su PIL) sulla spesa pubblica. Ma ai politici italiani la prospettiva della lady di ferro di una società “prendi e fai” fa molta paura, poiché individui indipendenti non devono chiedere l’elemosina ai politici.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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