“Ha ragione Bossi, la vittoria per la Lega era a portata di mano. Bastava parlare dei temi che stanno a cuore alla gente. Bastava parlare di autonomia come ha fatto Bonaccini e non ha fatto la Lega e la gente avrebbe seguito la propria voglia di cambiare. Invece si è perso tempo a citofonare rincorrendo lo scoop giornalistico e dimenticando i contenuti”.
Gianni FAVA, il leghista lombardo, a capo della minoranza in Consiglio federale, condivide le parole di Umberto Bossi, che “come spesso è successo in questi anni –
dice all’AdnKronos riferendosi all’intervista a Repubblica del vecchio capo della Lega – ci riporta alle ragioni dell’esistenza stessa della
Lega Nord che in molti pare abbiano dimenticato. Ragioni assolutamente attuali e mai superate dagli eventi”. “Condivido – aggiunge lo sfidante di Salvini alle ultime primarie della Lega – il pensiero del Senatur quando parla del risultato dell’Emilia Romagna” perché “la gente sta tornando ad aver bisogno di contenuti nel messaggio politico e gli slogan cominciano ad essere
sempre meno efficaci“.
“Se si fosse aperto un canale di dialogo con la sinistra sul tema delle autonomie e del regionalismo differenziato oggi parleremmo d’altro”, dice sottolineando il punto di vista espresso da Bossi che ha ribadito come la sinistra sia più vicina ai temi autonomisti, rispetto alla destra alleata di Salvini.
Per Fava “si è ostinatamente cercato il consenso della parte più assistita del nord e del sud che ovviamente non vuole il cambiamento ma mantenere privilegi. Una parte che nel breve premia col consenso chi garantisce facili vantaggi ma non può comprendere un messaggio che spinga per la soluzione della questione settentrionale.
Se si stacca la spina dell’assistenzialismo questo paese deflagra.
Come Bossi fondamentalmente auspica e come molti di quelli che hanno combattuto in questi 30 anni sperano”.
“Tutte cose lontane dal messaggio attuale che col tempo finiranno per rivelarsi una vera sciagura per chi crede ancora che l’autonomia delle regioni virtuose possa essere la soluzione di tanti problemi di un
paese malato. Il sovranismo fine a se stesso rischia di essere il coronavirus delle autonomie. E pare che in Emilia Romagna per il momento abbiano trovato il modo di isolarlo come allo spallanzani”, è l’avvertimento del leghista.
“Nel frattempo, in attesa che trovino l’antidoto definitivo, torniamo a discutere delle nostre prospettive all’interno della Lega, recuperando i grandi temi della nostra gloriosa storia politica. Per Questo servirebbe uno spazio per un dibattito civile e democratico all’interno del movimento che non è sempre stato garantito in questi anni. Questo sostiene Bossi e questo personalmente condivido”, conclude Fava.