FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Epidemia, economia, autonomia

Leggo analisi molto semplicistiche sul tema economico dell’epidemia, tra chi parla dei “54 miliardi” e chi parla di fare mille miliardi di debito per sistemare la questione. Analizziamo seriamente la questione, che non si deve ridurre ad una forma di populismo spicciolo.

L’autonomia e il residuo fiscale

Quello del residuo fiscale è, ad ogni buon conto, un argomento fallace nel dibattito in questione. Infatti è la differenza tra i servizi che i lombardi hanno, a tasse attuali, tra ciò che versano e ciò che hanno.

Nessuno vuole mantenere l’attuale livello di estorsion, pardon, di tassazione, però. La Lombardia offre già buoni servizi, e applicando i propri costi ai servizi statali che non devono esserlo necessariamente potrebbe spendere ancora meno. Ma immaginiamoci che tra servizi statali, perequazione e simili la Lombardia avesse potuto risparmiare 40 miliardi l’anno.

Oh, ma voi lo sapete cosa vuol dire togliere 40 miliardi di stress, di tassazione inutile, da un’economia? Vuol dire liberare un’enormità di risorse. Per dirla con le parole che usò Kennedy quando firmò il taglio delle tasse:

Ogni dollaro tolto dalla tassazione che viene risparmiato o investito è un dollaro che contribuirà a creare nuovi posti di lavoro e nuovi salari

John Fitzgerald Kennedy

La questione non è, quindi, “chissà quale sanità avremmo con l’autonomia”: la sanità lombarda – per quanto riguarda gli ospedali – è già buona. Potrebbe essere migliore, sia chiaro, ma a un certo punto ha più senso spendere in prevenzione o in riduzione dei tempi d’attesa, visto che le risorse non sono illimitate.

La vera questione che dovremmo porci è: se la Lombardia fosse stata autogovernata la nostra economia avrebbe potuto reggere meglio ad una chiusura, anche di più ampia portata?

E la risposta è probabilmente sì: Con vari miliardi in più nell’economia ogni anno difficilmente sarebbe più debole. Avremmo più posti di lavoro, più imprese e probabilmente anche più sviluppo e innovazione. Ma soprattutto, probabilmente, i lombardi avrebbero avuto più soldi in tasca, il che vuol dire meno problemi a chiudere gli esercizi non essenziali e soprattutto meno problemi a ripartire dopo.

Ma anche le altre regioni, slegate dalla morsa letale dell’assistenzialismo, avrebbero beneficiato. Togliere persone al pubblico e darle al privato vuol dire dare anche a loro più possibilità di creare prosperità. Credere che l’economia sia un gioco a somma zero, dove se il Nord guadagna il Sud perde, è semplicemente stupido. Basti pensare che fino a 400 anni fa eravamo tutti, tranne qualche nobile, dei morti di fame mentre oggi anche il più povero di noi ha ben più libertà di scelta e benessere di qualsiasi Re del passato.

Oggi, probabilmente, avremmo economie più solide anche al Sud, con tutto ciò di positivo che ne consegue, anche a livello sanitario. E sarebbe stato meglio per tutti

Il debito

Sta di fatto che una volta finita la quarantena ci saranno attività danneggiate da far ripartire, cassintegrazioni da pagare, liberi professionisti costretti alla chiusura da risarcire e misure da approvare. Chi paga? Lo Stato può finanziarsi o tassando o facendo debito, e visto che l’economia al momento è danneggiata converrebbe ovviamente prendere subito e pagare col tempo, ossia fare debito.

Piccolo problema: l’Italia ha sempre fatto debito. Ora ne ha troppo e fare debito per far riprendere l’economia rischia di essere dannoso, specie se non si farà una forte cura dimagrante allo Stato subito dopo.

Per capirci c’è la stessa differenza tra la famiglia oculata a cui si rompe l’auto e che fa un prestito per comperarne un’altra e tra una famiglia che ha varie carte di credito e tre o quattro prestiti e fa il quinto per comperarsi l’auto nuova.

Di per sé il debito è lo stesso, cambia chi l’ha fatto. Nel fare debito inutile per finanziare la spesa pubblica ci siamo messi in una posizione pericolosa dov’è rischioso anche fare debito che in condizioni normali sarebbe stato utile.

Con una cura dimagrante che cambierebbe poco di quanto viviamo lo Stato centrale potrebbe non solo non avere debiti ma addirittura ripagarlo, lentamente. Questa riforma, fortemente federale, è spiegata qui. Ed è probabilmente l’unica cosa possibile se vogliamo affrontare una futura emergenza con tranquillità.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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