FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Decreto #iorestoacasa: un pasticcio all’italiana

Restare a casa e uscire il meno possibile in questo momento è molto importante. Tuttavia il decreto che servirebbe a tutto ciò è particolarmente problematico ed è, alla fine, il solito pasticcio all’italiana, e mi permetto di spiegarvi il perché.

Per prima cosa essenzialmente diamo il via libera a un decreto amministrativo di sospendere libertà costituzionali. Ciò, a mio parere, per quanto sarà sicuramente legittimo, non lascia un bel messaggio. Anche per una semplice questione di correttezza atti del genere dovrebbero godere della sanzione del Parlamento.

Ma il vero pericolo è la vaghezza: il decreto è assolutamente vago e impreciso, come testimoniano le migliaia di persone che hanno avuto dubbi, portando gli organi ad emettere “raccomandazioni” che di fatto sono legge, perché se la caserma del tuo paese “raccomanda” che sia vietato andare in auto in più di due persone o che la spesa sia da fare nel comune e non rispetti la “raccomandazione” vieni denunciato, nonostante nel decreto non ci sia scritto nulla in materia. Senza contare poi come si possa distinguere legalmente una passeggiata da uno spostamento, il decreto non dice nulla.

A casa mia un sistema dove la legge la fa la caserma sulla raccomandazione del governo è molto vicino a un sistema fascista e non c’è emergenza che giustifichi tutto ciò: il diritto deve essere chiaro, specie se si gioca con le libertà costituzionali dei cittadini.

Sarebbe stato invece apprezzabile un decreto chiaro senza giocare con le libertà dei cittadini e lasciandoli in balia dell’umore dell’ispettore: se si vuole che si faccia la spesa solo nel proprio comune lo si stabilisca per legge. Non ci si lamenti poi se in un comune di poche migliaia di abitanti dove ci sono tre supermercati fatti per attrarre utenza da fuori questi sono vuoti mentre nei minimarket di città si creano assembramenti. O anche per le passeggiate: si stabilisca un limite massimo per cui è passeggiata, poi non ci si lamenti se in certe zone si creano assembramenti perché fisicamente c’è poco da passeggiare, mentre con una breve tratta in macchina si può andare in un’area verde senza pericoli. E si può correre? Il Viminale dice sì, ma qualche magistrato no. Ma a giudicare sarà un magistrato, non il Viminale…

E, per di più, in questi periodi si deve parlare anche di economia. Il governo ha lasciato centinaia di migliaia di persone senza reddito. Se una di queste conosce un emporio economico (ed essendo Partite IVA possono anche accedere ai grossisti) a qualche chilometro dove dovrebbe essere il problema se ci va e si fa la scorta per una settimana invece di andare al negozietto sotto casa che ti pela magari andandoci ogni giorno? O facciamo che la differenza la paga Roma (dovrebbe avere 54 miliardi da qualche parte per farlo…)?

L’atto di mettersi in macchina e andare in un luogo a Y km non è intrinsecamente più pericoloso di andare in un luogo a 2Y km. Anzi, è meno pericoloso se sai con certezza che non c’è assembramento nel luogo più lontano. E, secondo me, il vero errore del governo è stato questo: credere che il principale problema sia lo spostamento quando è invece l’assembramento, che si risolve con un uso più intelligente dello spazio, che può anche tradursi con l’utilità di un viaggio più lungo se ciò riduce il contatto umano.

La gente non si muove per sport. Nel momento in cui locali naturalmente assembranti come circoli, bar, campi sportivi, barbieri e così via sono chiusi gli unici spostamenti di rilievo da controllare sono quelli interprovinciali di chi torna dal Nord, cosa ben più semplice. E avremmo potuto, oltre a risparmiare tonnellate di carta usando solo moduli in alcuni particolari spostamenti (non mi ringrazi il FfF per la proposta), usare meglio il personale di polizia: invece di denunciare i vecchietti che vanno dal panettiere al paese accanto avremmo potuto effettivamente implementare una quarantena per gli anziani, ossia i soggetti più vulnerabili, usando questo personale per portare loro la spesa in sicurezza o per combattere i veri assembramenti pericolosi come chi, molto intelligentemente, organizza party e grigliate.

E la gran parte dei cittadini, specialmente i più giovani, starebbe a casa quando necessario. La gente non è scema e, anche prima del decreto, stava a casa. Pochi giorni dopo il primo caso italiano ho fatto una lunga passeggiata per Milano e l’ho vista vuota. Sicuramente le varie campagne del tipo “Milano non si ferma” hanno fatto tantissimi danni favorendo il contagio, ma una volta che i locali d’aggregazione sono chiusi e vi è consapevolezza, mi permetto di dire che creare nella popolazione un clima di panico per cui hanno paura di andare a fare compere perché magari la pattuglia scopre che il supermercato dove vogliono andare è a 600 metri mentre ce n’è uno più vicino a 550 metri e li denuncia è una cosa assolutamente malsana, possibile solo grazie ad un decreto pasticciato e che conta essenzialmente sulla valutazione individuale dell’agente di polizia. Sarebbe stato più apprezzabile un decreto coraggioso affrontando le conseguenze che ho descritto durante l’articolo.

E l’idea di “chiudere tutto” e quindi ridurre i contatti attuando il distanziamento sociale senza limitare pesantemente la libertà di circolazione non è certo una follia: è il modello scelto dai Paesi Bassi e non solo, qui potete leggere le misure adottate da vari Stati, e alcune devo dire che mi sembrano più intelligenti delle nostre. Inoltre, come fa notare Giovanni Maria Flick, esistono problemi non da poco nelle scelte legislative usate per perseguire le false attestazioni.

Ma, secondo me, la vera sfida sarebbe affrontare un’epidemia con mezzi moderni. Invece di inventarsi divieti sulla spesa fuori dal comune creare un’app sull’affollamento dei supermercati che permetta di prenotare un posto e di andare così da ridurre gli assembramenti, magari con funzioni intelligenti che permettano di trovare il supermercato migliore in base alle capacità di movimento, suggerendo supermercati più lontani a chi ha l’auto permettendo agli anziani o a chi non ha l’auto di trovare quello sotto casa libero, ad esempio, e inserire nel tutto una funzione di tracciamento per cui se scopri che uno al supermercato ha avuto il virus puoi testare anche gli altri.

Tanto, e li ho visti, si creano anche assembramenti fuori dai supermercati durante la coda per entrare, mentre ci sono supermercati con una persona in coda. Non è un uso efficiente dello spazio, ma è favorito dalle confusionarie disposizioni attuali. Che, per questo, mi sento di definirle pasticcio all’italiana.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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