Ieri la Repubblica Ceca ha vinto contro i Paesi Bassi in una bella partita e, tutto sommato, pur non tifando, sono stato felice: alla fine sono stati concittadini dei lombardi per quasi 150 anni e, come noi siamo il “ponte” tra Europa centrale e meridionale, loro sono il “ponte” tra Europa centrale e l’Europa orientale: pur mantenendo identità linguistiche distinte da quella di maggioranza del fu Impero basta anche una rapida occhiata a cultura, storia e tradizione per notare caratteristiche di transizione non da poco, forse più evidenti a Praga che ha fatto un po’ di tempo in più sotto gli Asburgo d’Austria che a Milano. Tra l’altro, anche ai tempi del Sacro Romano Impero vi furono contatti tra le due città, ma trattasi di contatti più antichi, sicuramente interessanti ma non così rilevanti.
A prescindere da come la si pensi sull’Impero d’Austria, che lo si veda come faro di civiltà o forza oppressiva della libertà dei popolo, sta di fatto che Milano e Praga hanno condiviso per anni i propri destini e che, in altre condizioni, esisterebbe un qualche sentimento di amicizia tra i due popoli.
Così, purtroppo, non è: credo anzi che la stragrande maggioranza dei lombardi nemmeno sappia di aver ciò in comune con queste culture, magari relegandole a “slavi dove vai a scopare con le calze di nylon”.
Ed è davvero un peccato, dato che la Cechia e i vicini sono Stati che crescono, innovano e attirano imprese: l’Austria da tempo ha un rapporto privilegiato con loro in varie questioni, mentre noi abbiamo costruito una barriera invalicabile sulle Alpi
Sarebbe ora di pensare al fatto che un territorio che si bulla di essere internazionale come il nostro non dovrebbe guardare solo ai confinanti o, al massimo, ad Eusalp, ma anche a questi rapporti storici.
Meglio avere tanti amici che pochi… Anche in campo 😉
