Vado su internet, apro un giornale, accendo la tv, ascolto la radio: sempre Covid, con un po’ di spazio al toto Presidente della Repubblica, Il resto si perde nel silenzio.
Anziché quello fantasioso delle Big Pharma, questo potrebbe essere un complotto vero: passare nel silenzio tombale molte cose che ci coinvolgono nel presente tanto quanto il Covid e ancor più potrebbero condizionarci nel futuro.
Per esempio la crisi energetica, per esempio l’inflazione, per esempio l’immigrazione, per esempio la politica estera.
Le bollette impazziscono, scaldarsi può diventare un lusso. L’Italia ha rinunciato all’energia nucleare a seguito del disastro sovietico a Chernobyl, ha rinunciato a perforare i suoi mari sia nello Ionio che nell’Adriatico a seguito dei vari “non qui, non là”, si è incamminata verso l’economia verde senza fare i conti con l’oste: all’economia verde dobbiamo arrivarci vivi. L’integralismo ambientalista e chiacchierone ha ottenuto opinabili risultati: importiamo energia nucleare, oppure prodotta da idrocarburi e magari da centrali a carbone, da ogni parte del mondo a prezzi e a condizioni di fornitura in mano ai fornitori. La U.E. regge la coda del coglione politico che oggi governa la Casa Bianca e fa vedere la sua sdentata dentiera alla Russia di Putin che ha in mano le chiavi del gas che alimenta la produzione dell’energia europea (gli USA ne hanno di propria, la Cina e l’India usano e hanno detto che useranno ancora per anni idrocarburi e carbone). Futuro grigio per famiglie e imprese italiane nel breve e medio periodo.
I rincari energetici stuzzicano un’inflazione alimentata in proprio da una massa di denaro liquido immessa sui mercati dalle banche centrali a piene mani: vuoi vedere che l’Italia rientrerà dal proprio debito usando anche questa mefitica strada? Ogni punto di inflazione in più vale circa 20 miliardi di debito in meno. 10 punti valgono 200 miliardi all’anno, 10 anni valgono l’intero debito, pagato dagli italiani con l’equivalente minor potere di acquisto. Tecnicamente non fa una grinza.
L’immigrazione è passata da 11.500 “migranti” nel 2019 a oltre 65.000 nel 2021 che provengono per oltre il 66% da Paesi che non hanno problemi di guerra, carestia, persecuzioni (Marocco, Tunisia, Egitto, ecc). Sono “migranti economici” sulla cui accoglienza non c’è alcun obbligo normativo interno o internazionale. Ormai gli elementi di diritto sono scomparsi dal dibattito, sono rimasti gli elementi ideologici a giustificare il dovere di accoglienza.
Vale la pena indugiare su questo aspetto che colpisce il nostro quotidiano:
Le navi delle ONG (straniere), vanno alla settimanale ricerca di “migranti” nel Mediterraneo sulla cui sponda Nord si affacciano 11 Stati europei, ma di fatto gli unici “porti sicuri” sono quelli Italiani. L’intenso traffico navale è portato a esempio di solidarietà epocale, le sentenze dei tribunali italiani mettono il sigillo del diritto al traffico assolvendo con lode l’intrepida capitana Carola Rackete e perseguendo il ministro dell’interno dell’epoca Matteo Salvini cui era delegata la difesa dei confini italiani.
Per memoria: il 18 agosto 2019 Carola rifiutava, dopo averlo richiesto, il porto sicuro nelle isole Baleari offerto dalla Spagna e osteggiava il trasbordo dei migranti scortati dalla Guardia Costiera italiana per il loro trasferimento in Spagna, rifiutava di attendere la attuazione dei negoziati sul riparto dei migranti a bordo fra l’Italia e alcuni Stati europei che avevano dato disponibilità, violava una legge italiana vigente (giusta o sbagliata che fosse: dura lex sed lex) entrando nel porto di Lampedusa e collidendo con un gommone della GdF. In conclusione la ragazza si sostituiva agli organi decisionali di alcuni Stati europei e imponeva la sua personale autorità super legem.
La dottoressa Rackete ne uscì da vincitrice e la sua vittoria è stata ribadita in questi giorni non solo perché assolta da ogni accusa ma per le motivazioni della sua assoluzione che fanno di lei una eroina e del Governo italiano dell’epoca un boia senza cuore.
Per inciso: tornata in Patria, nel Novembre 2020 è stata arrestata dalla polizia tedesca per manifestazione violenta contro l’abbattimento di alcuni alberi per fare posto a una autostrada: dura lex sede lex: in Germani, Rackete o non Rackete la legge è applicata.
Siamo tutti concordi sul principio di salvare vite umane, sia in mare, sia in terra, sia nel Mediterraneo sia in Iran o in Afghanistan o in Cina, sia in Africa, sia dovunque. Molto meno d’accordo che lo sbocco finale di questi salvataggi debba essere solo l’Italia.
Italia che conta – fra gli altri – un Papa determinato alla accoglienza indiscriminata, assieme al vezzo di condannare i “ricchi” ed assolvere i “poveri”: una visione manichea del mondo. I “ricchi” sono colpevoli, i “poveri” innocenti e vittime a prescindere: è la tipica divisione ideologica fra buoni e cattivi che il Papa si porta dietro dalla teoria – pseudo marxista – della Liberazione, quella di Leonardo Boff.
Dall’estero pervengono notizie che meriterebbero grande attenzione: ne prendiamo 4.
In Afghanistan succede quello che tutti sapevano che sarebbe successo: esecuzioni degli “infedeli”, le donne chiuse in casa (e le femministe italiane che non fiatano), omosessuali al rogo (e nessun LBC eccetera che almeno dica qualcosa), l’applicazione della elastica Sharia, la fame e il freddo. Un inferno targato Islam. Biden e le democrazie occidentali hanno fatto del proprio meglio!
La Cina si fa i fatti propri senza che gli altri fiatino. Hong Kong perduto dalla democrazia, Taiwan minacciata, l’agenda green rimandata (la Cina da sola è responsabile di oltre un terzo delle emissioni di CO2 mondiali). L’imperialismo cinese ha sostituito quello sovietico.
Il sultano Erdogan sta reislamizzando la Turchia con continui colpi di mano interni ed esterni, costante impoverimento dei turchi sia economico sia democratico: un cinismo da manuale, un silenzio che inquieta.
La Russia: l’ex potenza sovietica che tanto ha impaurito il mondo, ha trovato in Putin un leader che, nel bene e nel male, ne ha frenato la decadenza attraverso una “quasi” democrazia. Ma l’Occidente, anziché cercare accordi, cerca la rissa: tutti i “dem” americani ed europei lo demonizzano privando la U.E. di un fornitore strategico di gas oltreché di un alleato anti imperialismo cinese. Non è facile da capire.
Almeno questi argomenti dovrebbero trovare ben maggiore spazio nella italica comunicazione che invece vive di solo Covid. Perché?