FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Putin non pensa alla Russia ma a sé stesso, ecco perché (con dati filo-russi)

Putin non è un patriota. È un politico immanicato con gli oligarchi che mette il proprio potere prima di ogni cosa. Magari poi tiene anche in conto un vago benessere nazionale, ma sempre in un’edizione che ritiene la Russia un qualcosa inscindibile dalla presidenza di Vladimir Putin.

Per dimostrarlo non è necessario ragionare all’occidentale, basta partire dai medesimi dati filo-russi e ragionarci sopra senza voler fare i “figli di Putin”. Cosa che alcuni russofili hanno effettivamente fatto, giungendo a conclusioni simili alle mie.

Partiamo da una cosa: i morti in Donbass. Che siano i 14’000 di fonte russa o i 3000 di fonte internazionale, è utile paragonarli ad un altro numero: i morti in Crimea, dopo il 2014.

Ossia zero.

D’altronde, gli ucraini non sono scemi e sanno che attaccare un territorio sotto protezione della Russia non è una grande idea e che porta a ripercussioni non indifferenti.

A Putin, per evitare queste morti civili, sarebbe stato sufficiente riconoscere le due repubbliche e far con loro un trattato di mutua difesa o protezione dei confini, come accadde con le due repubbliche di Ossezia del Sud e Abcasia, che infatti non sono quotidianamente oggetto di lotte armate.

Invece, queste due repubbliche, fino a poco prima dell’invasione, non erano riconosciute praticamente da nessuno, così il governo di Kyiv le vedeva come semplici organizzazioni terroristiche. Potevano sparare, potevano essere oggetto di tiro e nessuno avrebbe avuto nulla da ridire, se non per qualche osservatore internazionale.

Il riconoscimento, avvenuto pochi giorni prima dell’invasione per permettere il trasferimento delle truppe, dimostra ciò che pensa Putin, per davvero, del Donbass: a lui non interessano i russi che vivono lì, ma interessa avere un modo per destabilizzare l’Ucraina, uno stato non abbastanza allineamento.

D’altronde, la gran parte di chi oggi soffre e muore sotto i bombardamenti non è tra gli occidentalizzatissimi e mitteleuropeeggianti galiziani, ma tra ucraini etnici russofoni e alle volte russi etnici cittadini dell’Ucraina!

A Putin poco importa dei russi, delle loro vite e della loro sicurezza: gli interessa il potere. D’altronde, è essenzialmente un politico corrotto sin dalle origini, con collegamenti con oligarchi, crimine organizzato e servizi deviati, cosa possiamo aspettarci di buono? I russi, come gli ucraini, sono pedine sacrificabili per Vladimir Putin, sacrificabili per mantenere il potere e per i bilanciamenti internazionali utili a ciò.

In estrema franchezza, se i figli di Putin avessero un politico del genere in Italia si lamenterebbero costantemente della corruzione, dei collegamenti con le grandi aziende, delle grandi diseguaglianze tra territori, dell’impossibilità di vivere con il salario medio e così via. Ma siccome cavalca l’orso a petto nudo mentre spara raggi laser dagli occhi, tutto ok.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.