FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

PREVISIONI

I sondaggi, che però raramente ci azzeccano, sono concordi: il cdx è in vantaggio. Soprattutto nel numero di senatori e deputati eletti.
La coalizione di cdx potrebbe ottenere maggioranze parlamentari talmente elevate da consentirle qualunque tipo di riforma, perfino quella della vigente Costituzione.
I sondaggi si sono fermati a una settimana fa. Accontentiamoci dei rumors odierni: stasi F.I. e Azione, espansione FdI, rimonta M5S, perdita PD e Lega.

F.I., liberata da qualche fardello “draghiano”, si consoliderebbe come il pezzo più debole della triade nelle urne ma il più forte nelle prospettive del governo di cdx, unica garante attraverso il PPE verso l’Establishment europeo di Centro (opposto a quello di cs): il governo di cdx ne avrà estremo bisogno.
Azione che non sfonderebbe. Pare avere due problemi. – La proposta reiterata di Draghi presidente del Consiglio, laddove lo stesso ripete di non volerne sapere: i famosi conti senza l’oste. – un programma liberista in economia proposto da due leader di provenienza PD ed entrambi già ministro e Presidente di Consigli che non hanno brillato per liberismo, se mai per statalismo. Nello specifico pare a me che in argomento Renzi sia stato più coraggioso di Calenda. La gente comunque pare fidarsi poco.

FdI che continuerebbe a vivere momenti di gloria, imbarcare gente e riscuotere consensi in gran parte a scapito dei suoi alleati. Però senza sostanziali cambiamenti della sua linea politica, non modificata per ottenere il successo né modificata a successo ottenuto: non vince la signora Giorgia Meloni, vince il progetto aggiornato di FdI, partito presieduto dalla signora Giorgia Meloni. Sembra banale ma è quello che distingue, almeno finora, il percorso Meloni/FdI dal percorso Salvini/Lega, dove vinceva Salvini ma non il progetto Lega originario.

Non stupirebbe la rimonta, che proviene dal Sud del Paese, del M5S. numericamente attinge al serbatoio del Reddito di cittadinanza che, per memoria, è così ripartito: Sud e isole 2.007.942 beneficiari, Centro 420.177, Nord 577.229.
Il favore numerico rispecchia il favore culturale: in questo senso il M5S ha ben intercettato il modello gradito dalla maggioranza dei concittadini del Meridione.

Il che costituisce un bel problema sulla strada del rinnovamento italico (le mitiche riforme da PNRR) : il programma del M5S prevede la desertificazione industriale sostituita dai parchi ecologici, il divieto delle trivelle e della estrazione delle nostre risorse energetiche, il no ai termovalorizzatori e ai rigassificatori – anche se, per inciso, ieri sull’argomento le residue truppe grilline hanno offerto un’altra prova di competenza: hanno votato si alla mozione a favore del rigassificatore di Piombino, salvo accorgersi a cose fatte che volevano votare no: e pensare che un terzo degli italiani gli avevano affidato la gestione del Paese – insomma la decrescita felice in economia nell’ambito della conferma dell’attuale sistema istituzionale. Quasi metà degli italiani, quelli del Sud, sono disposti a rivotarli pur di continuare a ricevere a fine mese l’obolo di Stato, senza neanche lo sforzo di andarlo a riscuotere: arriva, puntuale e comodo, sul conto corrente.

Nel frattempo i più volenterosi fanno i “lavoretti” in nero e campano bene in un contesto dove il costo della vita è del 20/25% inferiore al Nord del Paese: ma parlare di gabbie salariali fa montare su tutte le furie i nostri geniali sindacati.

Dunque non stupirebbe la rimonta del M5S al Sud, come non stupirebbe la perdita del PD che somma la palese inadeguatezza dello spocchioso Letta alla continua rincorsa dei massimi sistemi e dei diritti universali in salsa di antifascismo (FdI) e antirazzismo (Lega): come intenda affrontare il pesante orizzonte economico e sociale del Paese è argomento ignoto. La gente pare essersi stufata delle sue intemerate, dell’arroganza sua e dei suoi danti causa milionari, da ultimo la furbissima imprenditrice Ferragni e il più modesto marito Fedez, le cui opinioni politiche ci mancavano!

Come non stupirebbe la perdita costante della Lega la cui velocità pare accentuarsi giorno dopo giorno fino a collocarsi addirittura sotto il limite del 10%.
Pare un caso di scarsa capacità progettuale da parte dell’attuale segretario federale. Gli altri componenti del vertice sembrano contare ben poco in termini di gestione del partito e di elaborazione programmatica: tutto verticalizzato.

Il partito pare ridotto a tre categorie di componenti:
– la categoria degli amici, scelti perché tali, fedeli e affidabili, con poche idee e molti bisogni economici: da qui non perviene alcun ausilio progettuale.
– la categoria dei guastatori che si incaricano – anche per vocazione propria – di tenere le scarpe del partito dentro ai movimenti di protesta: i no vax, i no Euro, in contrasto con i produttori di ricchezza che invece vogliono operare in tranquillità al riparo da ”movimenti” e da tumulti di piazza. Individualmente ma ancor più attraverso le loro organizzazioni, prendono atto del mutamento avvenuto nella Lega e bussano alla porta della signora Meloni.
Numericamente i risultati sembrano indicare che i guastatori portano a casa 10 ma fanno perdere 20, per non parlare della qualità dei soggetti: la Lega perde laboriosi e impegnati produttori di ricchezza e imbarca sterili protestatari di piazza.

In questo senso Bossi e tutta la precedente nomenclatura avevano ben chiara la situazione: nel difendere il Nord difendevano il sistema dei produttori di ricchezza, il libero mercato, la libera iniziativa, contro un Sud statalista e scroccone. Questo schema è stato rovesciato. Si è rotto il rapporto col territorio, anche nella Lega le dottrine prevalgono sui bisogni e le attese reali, prevale qualche improbabile neokeynesiano, minoritario nel partito ma munito di una voce e di un potere di indirizzo dominante: dettano la linea economica della nuova Lega, adeguata ai “bisogni” del Sud. Anche valendosi della poca dimestichezza di Salvini con la materia economica e con la timidezza o il depotenziamento delle voci tradizionali del partito.

– la categoria dei contrari non tanto a Salvini quanto al “metodo Salvini”: bastonati anche di recente nella composizione delle liste e la attribuzione dei collegi, che hanno premiato molti “fidi” coglioni e punito altrettanti “infidi” magari competenti ma contrari o anche solo tiepidi sostenitori del capo.

Il 25 settembre è fra 8 giorni, dal 26 sapremo come la pensano davvero gli italiani. Alla luce dei sondaggi sembra facile prevedere una resa dei conti che non risparmierà la Lega.

Ma i “contrari” al metodo Salvini non devono farsi grandi illusioni, la loro colpevole inerzia pluriennale ha consentito al metodo Salvini di consolidarsi. I vari commissari, per quanto sprovveduti, hanno comunque, dove più, dove meno, “normalizzato” i territori loro affidati. Il rischio è che l’esito degli eventuali congressi cui costringere Salvini sia favorevole proprio allo stesso Salvini.
A quel punto che succederebbe?

Maufrigneuse
Un uomo saggio che ha dedicato tutta la vita all’attività imprenditoriale con grande successo e che oggi guarda ai fatti di questi tempi con apprensione e sincera preoccupazione. La politica è stata la grande passione della vita da alternare al lavoro. E le passioni si sa non muoiono mai. “Un giorno un uomo ricevette la visita di alcuni amici. “Vorremmo tanto che ci insegnassi quello che hai appreso in tutti questi anni,” disse uno di loro. “Sono vecchio,” rispose l’uomo. “Vecchio e saggio,” disse un altro. “In fin dei conti, ti abbiamo sempre visto pregare durante tutto questo tempo. Di cosa parli con Dio? Quali sono le cose importanti che Gli dobbiamo chiedere?” L’uomo sorrise. “All’inizio, avevo il fervore della gioventù, che crede nell’impossibile. Allora, mi inginocchiavo davanti a Dio e gli chiedevo che mi desse le forze per cambiare l’umanità. “A poco a poco però, mi sono accorto che era un compito superiore alle mie forze. Allora ho cominciato a chiedere a Dio che mi aiutasse a cambiare ciò che mi circondava.” “In tal caso, possiamo garantirti che il tuo desiderio è stato esaudito in parte,” disse uno degli amici. “Il tuo esempio è servito per aiutare molta gente”. “Ho aiutato molta gente con il mio esempio; ma sapevo, comunque, che non era la preghiera perfetta. Solo adesso, alla fine della mia vita, ho capito qual era la richiesta che avrebbe dovuto essere stata fatta fin dall’inizio.” “E qual è questa richiesta?” “Che io fossi capace di cambiare me stesso”!

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