FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Un nuovo volto per una nuova Lega?

E così, come preventivato, Fratelli d’Italia ha fatto cappotto al Nord e la Lega, ormai unita solo dal “Salvini premier” e dall’amore per lo scranno, venuto meno il secondo per molti è in agitazione e, per quanto si confermi – a parole – la fiducia al Capitano il fermento si vede, Maroni propone Zaia segretario, varie figure di rilievo chiedono il congresso e si parla sempre più di Nord e di Lega Nord.

Ma immaginiamo per un attimo una scissione o un qualche evento che riporti il Guerriero di Legnano giusto, o un degno successore, sulle schede elettorali: chi dovrebbe guidarla?

Ci sono sicuramente tanti pretendenti, tutti apprezzabili, onesti, che ci credono davvero, sanno parlare e, con un po’ di compromesso, accettabili per tutti.

Ma argomenterei che sarebbe decisamente meglio un nuovo volto, per una nuova Lega!

Come mai?

Prima di tutto, diciamocelo, la caduta della Lega è ancora ricordata. Porsi in diretta continuità con quel momento, per quanto sia una dichiarazione identitaria importante, è anche un rischio, specie considerando che la Lega, per varie ragioni, era più controversa delle idee che portava avanti.

Un volto nuovo può, in un contesto di continuità, portare avanti un rinnovamento di immagine capace di attirare un nuovo elettorato, magari giovane o nel centrosinistra moderato che non si sente rappresentato dalla sinistra filo-5S, pauperista e meridionalista.

Soprattutto, se si trova una figura esterna alla politica di carriera, magari una persona che viene dal mondo dell’impresa si possono definitivamente mettere a tacere quelli che vogliono associare la voglia di autogovernarsi con il folklore, la chiusura, la regressione, l’elmo con le corna e il razzismo, mostrando come, invece, l’autogoverno sia una cosa che porta benefici a tutti, dal giovane studente all’anziano pensionato passando per l’imprenditore, autogoverno che parte comunque dall’identità del territorio.

Un’altra figura interessante sarebbe un sindaco civico, apprezzato e preso ad esempio, magari d’area centrista, che sarebbe probabilmente in grado di ottenere risultati simili, dando al contempo una visione territorialista al partito, una cosa a mio parere apprezzabile e che ha a lungo caratterizzato la Lega stessa: d’altronde un partito che vuole l’autogoverno dei territori non può che partire da una visione che mette al centro la politica locale, costruendo da essa.

C’è, comunque, un’altra ragione molto importante: la fiducia interna. I partiti, si sa, sono posti litigiosi, con correnti, interessi divergenti, arrivismi, fazioni e cose del genere. Chiunque sia stato già nella Lega molto probabilmente avrà fatto qualcosa, per puro, umano, spirito collettivo, che può causare polemica interna, sfilacciando il movimento: chi non ha espulso qualcuno, magari passando un ordine dall’alto? Chi non ha detto qualcosa, magari costretto dalla situazione, in diretto contrasto con gli obiettivi di un movimento per l’autogoverno? Chi, magari, ha anche sostenuto inizialmente l’ascesa di Salvini, salvo rendersi conto dell’errore più avanti?

Avere un membro storico come leader, soprattutto all’inizio, rischia di esacerbare antiche liti, allontanare nuclei e persone dal movimento, fomentare divisioni e minare la credibilità del soggetto politico. Con un volto nuovo si riducono nettamente i rischi che ciò accada.

Ciò non vuol dire rinunciare a tutta la classe dirigente, apprezzata dal territorio, dalle imprese e dagli elettori: vuol dire fare in modo che faccia la classe dirigente, incontrando i portatori di interessi, rappresentando il partito e indirizzando il programma verso le necessità del territorio e degli elettori invece di litigare e di creare dissidi e divisione, allontanando il partito dalla realtà e, dunque, dai cittadini.

Il nuovo volto sarebbe tanto un rappresentante del buon lavoro di questa classe dirigente quanto un servitore, sia dell’elettorato che del movimento, capace di coniugare le varie forze in modo credibile per gli elettori.

Poi, chi fino a ieri era nella Lega Salvini leccando i giusti deretani per mantenere il proprio attaccato alla sedia riparta pure dai primi giorni di militanza insieme ai diciottenni…

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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