FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Sanità e Trenord: a cosa ci serve un centrosinistra così?

Se pensiamo alla Lombardia come esempio di efficienza, produttività e buona gestione Trenord sembra proprio la cosa meno lombarda che abbiamo: quando sono andato a provare la M4 (si, sono quel tipo di nerd) e ho dovuto fare il cambio a Dateo mi hanno omaggiato con 11 minuti di ritardo all’andata e 4 al ritorno. E se conoscete pendolari saprete che sono stato fortunato.

Nonostante ciò la Regione pare molto affezionata a questa azienda, rinnovandole il contratto senza gara per una sorta di masochismo identitario che non vuole che gli investimenti della Regione vadano a temiBBili soggetti stranieri. Ohibò, non sia mai che i treni di proprietà della Regione vadano a rendere possibile l’ingresso di una gestione migliore per i lombardi…

Così, qualche tempo fa, il PD era a favore della messa a gara del servizio. Che, se fatto bene, può effettivamente migliorare la qualità di esso.

Se avesse candidato un personaggio moderato, credibile, proveniente dal mondo produttivo avrebbero potuto prometterlo con credibilità: penso a un Gori, a un Maran o a un Bussolati. Invece hanno scelto uno statalista inside, più vicino a soggetti dei centri sociali e della Rifondazione che alle necessità di un territorio produttivo come il nostro.

Con quale credibilità, dunque, potrà il centro-sinistra proporre di cambiare le cose quando sarà guidato dallo stesso spirito dogmatico, seppur ispirato dal socialismo moderno e non dal nazionalismo economico?

Per non parlare della sanità: quella lombarda ha sicuramente centri eccellenti ma problemi di accessibilità e presenza del territorio: crediamo davvero che un candidato che parlava di commissariamento sotto le bandiere rosse possa guardare ai modelli europei funzionanti per migliorare e non agli slogan e alla magica Cuba?

La candidatura del centrosinistra non ha alcun contenuto né utilità per la Lombardia, risponde meramente a logiche interne della coalizione e il fatto che tanti lombardi siano disposti a sostenerla, non si sa per quale logica, è triste. La vera sfida lombarda dovrebbe essere Fontana-Moratti, che quantomeno ha idee, contenuti e visioni. Majorino, nella mia Lombardia ideale, punterebbe al 10%.

Sia chiaro, non c’è la candidatura lombarda qui. Fontana avrà sicuramente gente più o meno autonomista ma ha anche dentro centralisti e nazionalisti, la Moratti è autonomista (per quanto abbia quella visione di “Lombardia che deve guidare l’Italia” tipica della sua generazione, visione che però ha dimostrato di non funzionare ma verrà sostenuta anche da Carlo “scuola repubblicana altro che dialetti” Calenda e Matteo “titolo V” Renzi, non di certo campioni d’autonomia. Ma c’è molta differenza tra candidature di contenuto che guardano comunque allo spirito lombardo e alla realtà del nostro territorio, tra le quali si può scegliere, e candidature che sembrano messe lì per negare esplicitamente tutto ciò.

E se credete che “sono entrambi di destra” fatevi due domande: il socialismo straccione all’italiana che tanto tira sotto gli Appennini, magari, non è la ricetta per una produttiva Lombardia mezza mitteleuropea.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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