Sono d’accordo con la scelta della Regione Lombardia di far pagare la guardia medica ai non residenti, che secondo la sinistra colpirebbe i fuori sede ma che, in realtà, al massimo li rende un pelo più vulnerabili (ma possono tranquillamente prendere la residenza qui o iscriversi al SSR e non avere alcun problema con la sanità, eh)
Lo sono perché, banalmente, è normalissimo pagare in questi casi: la Lombardia era un’eccezione. Se non si è residenti, vuol dire che non si è “assicurati” dalla regione e qualcuno deve pagare per la prestazione sanitaria richiesta.
D’altronde, leggiamo pure sul sito delle ASL dell’Emilia-Romagna che:
I cittadini non residenti nella Regione Emilia Romagna possono comunque usufruire del servizio [di continuità assistenziale], ma verrà loro chiesto di corrispondere un contributo pari a 15€ per le visite ambulatoriali e 25€ per le visite domiciliari
Idem in Piemonte dove chi non è iscritto alla sanità regionale deve pagare, ma il sito esplicita la possibilità di rimborso nella propria regione d’origine. E, in teoria, ciò vale anche per qualsiasi regione.
Nessuno dà niente per niente e, ancora più ironicamente, la scelta è stata lodata dai sindacati e vista come una grande vittoria. In buona sostanza, con liberismo, privatizzazioni e tutte quelle altre bellissime cose che la sinistra sinistra vera sinistra sostiene ci siano qui ma non ci sono, ciò non c’entra: prima l’accordo tra Regione e sindacati era pagare un po’ di più i medici per non far pagare i forestieri, ora – dopo un po’ di beghe tributarie e un intervento della Corte dei Conti – si è deciso di far pagare chi non risiede in Lombardia. Nel mentre, per qualche anno, i medici hanno visitato i non residenti gratis. Alla faccia di chi parla di valorizzarne la professione.
Il consigliere regionale e sentinello Luca Paladini decide di rendere la notizia in questo modo:
Ultime da Regione Lombardia.
La guardia medica (servizio già pessimo sul quale ho già presentato interrogazioni) diventerà A PAGAMENTO per gli studenti fuori sede.
Gli studenti fuori sede. Nota categoria di persone che navigano nell’oro.
Che vergogna
Non voglio fargli una colpa, magari ha semplicemente letto male, magari il suo focus politico sono i fuorisede, sta di fatto che il suo post, insieme ad ogni altro sul tema, ci ha regalato un’orda di analfabeti funzionali, spantegati in ogni social, che priva di ogni strumento per comprendere la realtà (tipo Google, che permette sia di verificare la notizia e scoprire che è una cosa normale in tutta Italia: solo i siti web di Molise e Basilicata non ne fanno menzione e non è detto che ciò implichi la gratuità del servizio), non posto screenshot, ma gli argomenti son sempre i soliti:
Eh questa cattiva Lombardia, e le privatizzazioni, e la discriminazione, eh però li hanno votati e se li meritano, i lombardi sono degli stronzi insolidali (ovviamente detto da chi ha “antirazzista” in biografia) che vogliono tutto per loro ecc.
Il solito disco rotto a cui siamo abituati dal 2020 minimo, in sostanza, detto da chi sfotteva Fontana quando parlava di “sentimento antilombardo”.
Ovviamente, è possibile essere dell’idea che la guardia medica debba essere gratuita al punto d’accesso per tutti, com’è possibile essere particolarmente attenti alla situazione dei fuorisede e ritenere che si debba agire in modo che per loro non sia previsto alcun esborso, magari con accordi con le altre regioni o chiedendo una legge a Roma sul tema.
Ciò che è inammissibile è utilizzare questa notizia, magari anche leggendola in modo parziale, per fomentare odio per una decisione che… Adegua la Lombardia al resto d’Italia e anche alle sanità eque e solidali a cui dovremmo ispirarci, come quella dell’Emilia-Romagna e (non ridete, che l’hanno detto veramente!) della Puglia, dando al contempo dignità al personale sanitario che non può certamente lavorare gratis.
In ogni caso, il fatto che la gente dica “eh, ovviamente in Lombardia, dove poteva succedere”, quando siamo praticamente gli ultimi a farlo, è la dimostrazione che esiste un sentimento antilombardo e che è forte. Ma il problema non è loro, che sono banalmente in preda al loro complesso di inferiorità e al loro delirio politico, ma voi che li considerate connazionali e non ciò che sono: parassiti che ci odiano.