FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

L’omosessualità è contronatura? E chissenefrega!

Siamo a giugno, che come sappiamo bene è il Pride Month e voglio parlarvi dunque di una quelle idee meno comprese della storia del pensiero occidentale, portata sia come insulto e marchio d’infamia che come accusa contro l’intero sistema di pensiero menzionato.

Parlo dell’idea che “l’omosessualità è contronatura”. Che, in base a una certa visione di sessualità è anche vero. Ma bisogna chiarire bene cosa si intende per “natura”, perché altrimenti si finisce in dibattiti surreali, e in realtà anche per “omosessualità”.

Perché l’idea moderna di omosessualità contrapposta a eterosessualità, un orientamento generale della persona è, appunto, recente: prima si giudicava più l’atto, non l’idea che una persona avesse tale inclinazione. Anzi, in molte culture era abbastanza normale “dare e avere”, non si trattava di una caratteristica permanente della persona. Utilizzare tutto il corpus filosofico che condanna l’atto omosessuale per condannare l’omosessualità come tendenza è sicuramente problematico e arriverei a dire sbagliato proprio a livello metodologico.

E per natura cosa si intende? Non la natura nel senso di ciò che esiste in natura, specie nel mondo animale: quando leggo “ma come si fa a dire che l’omosessualità è contro natura? Esiste anche in $specie_animale_a_caso!”, per dirla in termini moderni, cringio tantissimo, per dirla in termini più dei miei tempi mi cadono le palle: quasi sempre trovi qualcuno che risponde che anche incesto e uccisione reciproca sono molto diffusi nel mondo animale, che è un po’ il problema di questa posizione…

Bisogna distinguere “naturale”, ossia esistente in natura, e “naturale”, ossia rispettoso della natura di un qualcosa. Per esempio, vaginismo e disfunzione erettile sono naturali in quanto esistenti in natura, ma contronatura, in quanto impediscono la funzione naturale del sistema riproduttivo umano.

In questa visione l’atto omosessuale è chiaramente contro la natura del sistema riproduttivo, che è – nomen omen – quella riproduttiva: sappiamo bene che le forme di genitalità legate all’omosessualità non sono capaci di essa. È anche la ragione per cui il Catechismo della Chiesa Cattolica, spesso vituperato per tale dichiarazione, definisce l’omosessualità come inclinazione “oggettivamente disordinata”: un omosessuale non può vivere una sessualità orientata alla riproduzione, ovvietà lapalissiana detta in linguaggio ecclesiastico.

Ma chiariamolo, non è solo pensiero ecclesiastico: Platone, nelle sue Leggi, sosteneva che l’atto omosessuale fosse contronatura e figlio della schiavitù del piacere, così come molti autori greci e romani non ne erano grandi ammiratori, certamente non c’era l’idea che fosse un peccato che grida vendetta al cielo, ma è pur vero che per quasi tutto il Medioevo gli atti omosessuali, pur ritenuti peccaminosi, erano spesso tollerati e perseguiti solo in caso di pubblico scandalo o di pedofilia.

Detto questo, una cosa che sostengo io è che l’omosessualità abbia scarsa significanza pubblica, nel bene e nel male. Non ha senso imputare chissà quale degrado morale all’accettazione dell’omosessualità, così come credo possa aver senso distinguere tra il matrimonio, tra uomo e donna istituito ben prima di tante altre strutture sociali, qualcuno direbbe di diritto naturale, e necessario al proseguimento ordinato della società, e l’unione civile omosessuale, di diritto positivo e utile alla sicurezza reciproca dei suoi componenti.

E per questo lancio una provocazione agli eterosessuali: voi non siete mai contronatura?

Quando vediamo disgregarsi la struttura della famiglia di chi è la colpa? Quando vediamo padri abbandonare delle donne dopo averle messe incinta lasciandole costrette a scegliere tra abbandonare il proprio figlio, ucciderlo o crescerlo tra grandi rinunce, di chi è la colpa? Quando gli indici delle malattie sessualmente trasmissibili degli eterosessuali schizzano alle stelle, di chi è la colpa?

Forse degli omosessuali che, in larghissima maggioranza, sono persone che semplicemente vogliono vivere la propria vita secondo le proprie inclinazioni? No, certo che no.

Vero, guardando a certi documenti politici dei pride sembra di leggere dei deliri mistici, ma quanti di quelli che ci vanno sostengono questi programmi? Quanti omosessuali vanno al pride e quanti lo considerano anzi un ridicolo carnevale che danneggia la loro emancipazione?

Almeno, la Chiesa ha sempre sostenuto coerentemente l’innaturalità di qualsiasi forma di sessualità impedente la riproduzione, che fosse eterosessuale o omosessuale: quanti oggi invece nel segreto della loro camera da letto commettono i peggio adulteri e quando va male magari spingono la povera vittima verso un consultorio per eliminare il corpo del delitto poi pontificano dei cattivi omosessuali che volendosi sposare distruggono la famiglia?

La mia posizione, che è di mera filosofia naturale e non di politica, è che sì, l’atto omosessuale sia contrario alla natura della riproduzione umana (ma non lo è invece l’attrazione). Lo dimostra anche il fatto che comporta necessariamente l’uso di uno sfintere non destinato allo scopo, con conseguenti rischi in quanto a malattie sessualmente trasmissibili e danneggiamento delle funzioni naturali.

Ma, allo stesso modo, è contraria alla natura della riproduzione umana qualsiasi forma di attrazione sessuale che non sia legata o comunque conduca a un atto sessuale vaginale. Qualsiasi passione sessuale estranea alla penetrazione non ha alcuna utilità riproduttiva, eppure non posso negarvi di averne qualcuna pure io: non posso negare altrettanto che tale pulsione sia “disordinata” e che se mi impedisse di riprodurmi sarebbe un problema.

Ed è anche innaturale una sessualità esclusivamente fondata sulla contraccezione. Di per sé, non è un male: una coppia stabile può avere validissime ragioni per utilizzarla, ma quando diventa un modo per slegare totalmente riproduzione e rapporto sessuale porta a situazioni di promiscuità che, insostenibili senza di essa, non sono per nulla salubri secondo ogni metro possibile.

Se l’istituzione della famiglia crolla e la sessualizzazione impera, non andate a prendervela con gli omosessuali, ma guardiamo in casa nostra prima di tutto, cari colleghi eterosessuali. E ricordiamoci sempre: il rispetto di ogni individuo, nella sua dignità umana, è dovuto a prescindere dalla sua sessualità, che sia ordinata o disordinata, eterosessuale o omosessuale o d’altro tipo…

In sostanza… L’omosessualità è contronatura? Magari anche sì, ma – se parliamo di diritto civile e non di salvezza delle anime – mettiamoci anche un bel chissenefrega.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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