FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Cittadinanza, senza emozioni

Dopo quanto accaduto a San Donato è difficile sentire parlare di cittadinanza senza una carica emotiva.

C’è chi porta i ragazzini eroi, per la gran parte cittadini extracomunitari, come esempio della necessità di avere lo ius soli, c’è chi invece cita la naturalizzazione dell’attentatore come esempio di come sia necessaria una stretta sulla cittadinanza.

Hanno entrambi torto e ragione contemporaneamente, in una strana situazione schroedingeriana.

La campagna pro ius soli è pietista e populista: Il tipico testimonial è il ragazzino di colore che tifa l’Italia ai mondiali, proprio come i suoi compagni di classe cittadini ma che non è cittadino come loro.

Eppure la cittadinanza non è esultare quando l’Italia fa goal ma è un insieme di diritti e di doveri, diritti e doveri che un bambino potrebbe anche non capire. Siamo davvero sicuri che sia morale vincolare un bambino a servire in armi un Paese solo perché ha la maglietta di Balotelli?

Inoltre si inverte un principio importante: Non è la cittadinanza a creare integrazione ma è la cittadinanza ad essere il coronamento di un percorso di integrazione. Essere stranieri non è un’onta né una cosa negativa e, soprattutto, non è detto che lo straniero debba per forza integrarsi. è sufficiente che rispetti la legge e non pesi economicamente sullo Stato.

Ma qui il movimento “no ius soli” sbaglia il nemico: Non è un ragazzino perfettamente integrato, è l’attuale legge sulla cittadinanza, che prevede norme decisamente superate. Le recenti modifiche, pur introducendo il sacrosanto esame di lingua italiana per ottenere la cittadinanza aumenta i tempi burocratici per chi è nato in Italia.

Ma se si facesse come in altri Stati vincolando l’ottenimento della cittadinanza a un corso e al superamento di un esame di cultura, lingua e integrazione permettendo a chi ha studiato in Italia o addirittura vi è nato di accedervi ad un’età che permette di avere la cittadinanza entro i 18 anni, in modo da poter esercitare diritti e doveri, ma che soprattutto permette di capire cosa vuol dire avere la cittadinanza italiana, non sarebbe un bene per tutti?

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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