Non sappiamo come finirà la crisi di governo agostana: Siam passati da un Salvini pronto a tutto per tornare al voto a un Salvini che torna da Conte con la coda tra le gambe con Di Maio che lo respinge, in puro stile storia d’amore adolescenziale.
Tuttavia possiamo sperare che una cosa non accada: Cioè un qualche governo “responsabile” o “del presidente”. L’obiettivo di tale governo, di solito immaginato come PD+M5S, con eventualmente LeU o FI, sarebbe quello di stabilizzare i conti pubblici ed evitare l’aumento dell’IVA.
A nessuno piace l’aumento dell’IVA, sia chiaro, ma penso che ciò sia sbagliato principalmente per tre motivi.
Il primo è che per evitare l’aumento servono tagli in stile thatcheriano. Tagli che, però, in un Paese statalista come l’Italia, sono fortemente negativi dal punto di vista elettorale.
E qui arriva il secondo problema: Se la Bestia – il sistema social che sta dietro a Salvini, è in difficoltà sull’aumento IVA può invece sfruttare enormemente qualunque cosa faccia il governo pentapiddino: Tagli per evitare l’aumento IVA? Ecco il governo schiavo di Bruxelles che ruba agli italiani per dare alle élite euroliberiste! Sbarcano dei migranti? Ecco il governo pidiota-grullino che ha abolito i porti chiusi e ha tolto sicurezza agli italiani.
Il terzo problema è, inoltre, coniugare le volontà maggioritarie degli italiani con quelle dei partiti: Che la maggioranza degli italiani stia con Salvini su temi come la sicurezza e l’immigrazione è patente. Un governo del genere dovrebbe quindi, per ottenere consenso, continuare una politica dura sull’immigrazione e sulla sicurezza e farne obiettivo di propaganda, magari facendo anche meglio, ad esempio i famosi accordi con gli Stati di partenza e con l’Europa. E nel mentre i partiti dovrebbe riuscire a non litigare sui vari temi sociali ed economici, perché ogni lite è un regalo all’opposizione.
A chi dare la responsabilità
Salvini ci ha promesso una rivoluzione enorme. Ci ha promesso di poter non solo non aumentare l’IVA ma addirittura di poter farci pagare il 15% di imposte dirette e, cosa ancor più incredibile, di non dover fare tagli alla spesa che, anzi, dev’essere aumentata.
E pare che la maggioranza degli italiani stia con lui. Quindi andiamo al voto, vediamo se è vero e diamo la responsabilità a chi ha promesso di attuarla, senza dare ad altri il ruolo di rimediare ai potenziali danni altrui.
Sappiamo bene che la rivoluzione del buonsenso sarà più che altro una poco simpatica barzelletta che, invece di farci ridere, ci lascerà un po’ più poveri. Ma solo un Salvini a “pieni poteri” potrà dimostrarlo, quando non potrà più nascondersi dietro una barchetta a Lampedusa ma dovrà far quadrare i conti. E potrà farlo solo smettendo di essere Salvini.
Deve quindi scegliere come scomparire: Da statista, difendendo il futuro e il presente degli italiani e dei loro portafogli, o da vile, attuando le sue folli manovre economiche finché riesce a capitalizzare il consenso.
In ogni caso, l’aver creato una massa di persone che essenzialmente non hanno un pensiero proprio e sono addestrate all’odio contro l’obiettivo designato non sarà un investimento fruttuoso quando l’obiettivo sarai tu, reo di non aver abolito la Fornero o di aver aumentato le imposte e le accise.
E se, come ricordiamo, Berlusconi che attaccava gli avversari con insulti – specie sul fisico – otteneva indietro la stessa moneta – chi non l’ha mai sentito chiamare “nano malefico” – quando sarà il leader della Lega a dover fare le misure impopolari otterrà indietro tutto ciò che ha seminato. Sperando che chi guiderà questa campagna non diventi peggio dell’attuale populismo…