FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Col DPCM abolita la Costituzione: torna lo Statuto Albertino

Non abbiamo più nemmeno la magistratura a difenderci. E la scusa è ridicola. Vi invito a leggerla in questo articolo del Corriere della Sera.

L’idea è che visto che il Parlamento ha detto che il DPCM va bene allora va bene. Anche se la Costituzione prescrive uno strumento diverso.

A questo punto va a farsi benedire totalmente l’idea stessa di Costituzione rigida, se il Parlamento può modificarla tranquillamente “legittimando” le violazioni.

Siamo tornati, in sostanza, ai tempi dello Statuto Albertino: la costituzione si cambia con un semplice voto, senza alcuna differenza rispetto alla legge che autorizza la caccia alle quaglie.

Ovviamente la semplice modificabilità dello Statuto Albertino è stata uno dei principali fattori che ha legittimato il regime fascista, per questa ragione i costituenti hanno preferito rendere più arduo modificare la Costituzione per evitare che un singolo pazzo al comando potesse instaurare la dittatura con un paio di voti in Parlamento. 

E la cosa non è semplicemente una formalità: il decreto legge, per quanto anch’egli violentato numerose volte e usato per qualsiasi – credo sia ora di legittimare questo termine nel campo giuridico – stronzata che passasse per la testa ai governanti, è comunque un atto avente forza di legge che dev’essere firmato dal Capo dello Stato, mentre il DPCM no: viene firmato dal Presidente del Consiglio e basta, e tutto sommato ha senso normalmente visto che il decreto ministeriale, ossia quello che è il DPCM, viene usato “nell’esercizio della sua funzione e nell’ambito delle materie di competenza del suo dicastero”, in pratica un regolamento.

Se davvero bastasse una delega in bianco del Parlamento per fare quello che si vuole, bypassando completamente il Presidente della Repubblica, potremmo tranquillamente parlare di Costituzione buttata nel cesso, anche perché quest’ultima prevede un modo di delegare atti aventi forza di legge all’esecutivo, il famoso decreto legislativo, che è tutto fuorché in bianco, a differenza di questa losca manovra che qualcuno pensa di legittimare con la scusa dell’emergenza.

Roba che le violazioni dello stato di diritto in Ungheria e Polonia possono accompagnare solo.

Certo, siamo ancora agli inizi e ogni giudice di pace la pensa un po’ a fatti suoi, da quello che “tutto è incostituzionale” a quello che “se Giuseppi decide che dovete andare in giro con un tappo nel deretano è perfettamente costituzionale” passando da quello che tutto sommato non è molto contento e quindi trova ogni scusa per annullare, ma è preoccupante che anche solo un magistrato possa pensare che basti una “parlamentarizzazione” per bypassare completamente la Costituzione, specie considerando che andare in fondo in appello per atti amministrativi è anche abbastanza difficile e mettendo quindi a rischio i diritti fondamentali dei cittadini.

Certo, direbbe qualcuno, “è per una buona causa”, ma una volta perso lo stato di diritto difficilmente lo si riottiene indietro e si va verso una più o meno lunga autodistruzione. Nessun governo, dopo quello Conte, non approfitterà dell’enorme estensione dei poteri dell’esecutivo e della possibilità di superare quel signore rompiscatole al Quirinale che chiede cose assurde tipo di fare leggi rispettose della costituzione o di fare decreti legge solo per le emergenze quando basta andare dal Parlamento (che ti ha dato la fiducia), farsi approvare una mozione e sorpassare interamente il meccanismo costituzionale per DPCM.

Pensateci, soprattutto, voi che parlate delle destre che faranno tornare il fascismo come se fossero dietro l’angolo: davvero volete legittimare il meccanismo che consentirebbe loro di fare ciò che vogliono addirittura con meno fatica del Pelato di Predappio che comunque doveva andare a farsi firmare i decreti legge dal Re? Davvero volete un Salvini o una Meloni che può limitare i vostri diritti costituzionali senza alcuna supervisione?

Non sappiamo come finirà, in Italia tutto può essere, bisogna sperare che la tutela dell’impianto generale della Costituzione e dello Stato di Diritto prevalga sull’esigenza politica di legnare i trasgressori nei tribunali che contano. E sì, credo proprio che i principi fondamentali su cui si basa qualsiasi democrazia occidentale valgano più della gestione di un’emergenza momentanea e, soprattutto, molte restrizioni sarebbero costituzionali se passate per i canali appropriati: se i tribunali che contano avessero un sussulto di dignità e decidessero di fare al governo che si è inventato la FAQ come fonte del diritto l’enorme dito medio che si merita dovreste prendervela col governo per aver lasciato senza sanzioni chi andava in piazza senza mascherina a fare assembramenti avendo aguto in modo palesemente irresponsabile, non l’arbitro che fa rispettare la legge.

Critichiamo tanto gli Stati Uniti per i magheggi che Trump vorrebbe fare, come se fosse una landa di desolazione, ma in verità i suoi tentativi hanno portato molti, democratici e repubblicani, a difendere lo stato di diritto (anzi, la rule of law, ossia l’equivalente anglosassone) contro il personalismo.

Mentre in Italia un principio fondamentale come il principio di legalità diventa parte di scontri politici e personalistici, tra gente che durante il governo Conte I urlava al fascismo pure se un ministro si scaccolava mentre ora dà del negazionista a chiunque questioni le metodologie del governo e loda così tanto il premier che prima era Satana in persona che, tutto sommato, spera presto di sorpassare del tutto l’istituzione repubblicana per farlo Re Giuseppi I, per grazia del DPCM e volontà della mozione, e gente che solitamente ritiene sacrificabili i diritti fondamentali a piacere del ministro di turno ora che i diritti in ballo sono i suoi e non quelli di qualche tizio appena sbarcato o qualche spacciatore sembra Benigni che legge la costituzione e la incensa.

Ovviamente a prenderla dove non batte il sole sono gli onesti cittadini, lasciati senza alcuna difesa dalle angherie dell’esecutivo e senza alcuna garanzia di legge. Non è un tema partigiano: potreste essere i più grandi sostenitori delle misure del governo Conte ma esistono delle cose che vengono prima dei partiti, dei politici e delle misure da intraprendere e sono i principi su cui si fonda un moderno stato occidentale.

Anche se, come si spera, la magistratura alla fine avrà qualcosa da dire su questo costituzionicidio (e se dicesse che tutto è ok potremmo entrare nel prestigioso club “niente finanziamenti UE per violazione dello Stato di Diritto”)  il danno, senza una voce che difenda senza se e senza ma questi principi, che come l’aria mancano solo quando non ci sono più ed è troppo tardi, è enorme: la politica si abituerà a poter polarizzare anche temi fondamentali che, in una moderna democrazia occidentale, dovrebbero unire tutti.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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