Ho visto Fiore Manni in TV per la prima volta quando avevo tipo dodici o tredici anni e quando pochi mesi fa ha fatto coming out come pansessuale ci sono rimasto male.
Ma non per il coming out, ci mancherebbe altro, per il fatto che ha dovuto nascondere ciò perché sarebbe stato intollerabile nel suo settore, mirato ai bambini.
Come se poi, dal televisore, uscissero delle onde giender che iniettano il gay ai bambini, nonostante lei sia un’intrattenitrice adattissima per la propria audience.
Ecco, Fiore Manni ha scritto poco tempo fa un libro per ragazzi dedicato ai temi LGBT e sabato scorso, giorno del pride di Milano, qualche imbecille è entrato in una libreria e ha stracciato e danneggiato varie copie di questo libro.
Condannare questo gesto è imperativo, anche se da sostenitore del diritto penale come extrema ratio spero si raggiunga un accordo, possibilmente che includa l’acquisto di un centinaio di copie da distribuire gratuitamente a iniziative collegate e i cui proventi vadano a iniziative per i giovani LGBT cacciati di casa.
Ma io posso condannarlo, perché sono sempre stato coerente e ho condannato anche il rider-giustiziere della notte che distrusse un bigliettino, compiendo un atto essenzialmente identico a questo: distruggere un qualcosa che non gli appartiene per ragioni politiche.
Magari a voi non piace il fascismo, nemmeno a me, e quindi ritenete giusto distruggerne l’espressione. Ma, parimenti, c’è gente a cui non piace l’idea che le questioni LGBT siano introdotte ai ragazzi.
O si rende il diritto un qualcosa di soggettivo, per cui ciò che ci piace va bene e ciò che non ci piace no, tesi leggermente superata già dai babilonesi ma che penso vada molto in voga tra tanti giovani illuminati progressisti, o distruggere oggetti è sempre distruggere oggetti.
Io, a differenza di molti, non dovrò fare le capriole mentali per spiegare perché chi distrugge ciò che non mi piace è un eroe mentre chi distrugge ciò che mi piace dev’essere arrestato e portato come esempio della necessità di una nuova legge.
Ne sono orgoglioso.
