FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Il circo romano del green pass che non ci meritiamo

Vedendo l’attuale, ridicola situazione italiana legata al green pass, mi chiedo perché dovremmo meritarcela, il tutto mentre abbiamo superato il 90% della copertura, con prima dose, della popolazione vaccinabile, in Lombardia.

Una percentuale che porterebbe vari paesi a discutere l’abolizione della mascherina al chiuso, se non in speciali casi, mentre in Italia, per logiche più relative agli equilibri tra partiti romani che alla salute, si introducono restrizioni che sembrano draconiane rispetto a quelle di altri Paesi.

Con annesso circo di persone che ci spacciavano la riduzione del pubblico nella ristorazione come “l’Italia riparte”, concessioni risibili sulla capienza e ora ci spacciano come ripartenza ciò che in altri paesi si fa da tempo, con o senza pass.

In tutto ciò, chi ha il minimo dubbio sulle misure introdotte è un fascista, nazista, omofobo e se è addirittura così sfacciato da sgarrare e dirsi contro all’estensione del pass al lavoro è peggio di un certo pittore austriaco rigettato dall’Accademia.

Parimenti, chi si oppone e manifesta spesso lo fa rumorosamente, spaccando tutto, sfondando sedi politiche e sindacali e spesso associandosi a idee estremiste e no vax.

E ora, quindi, siamo tra i due fuochi, tra i fanatici del vaccino che provano schifo all’idea di passare accanto a un non vaccinato, il tutto poi mentre arrivano al bar dall’autostrada a bere il cicchetto con lo scooter, casco jet e calzoncini corti e i fanatici del non vaccino che “io quella merda chimica non me la inietto” e poi fumano due pacchetti al giorno e mangiano Dio solo sa cosa.

Tutto ciò mentre, ribadisco, abbiamo il 90% dei vaccinati tra i vaccinabili. Un dibattito che sarebbe già morto se la Lombardia potesse decidere per sé stessa, in base alle proprie condizioni (ottime).

Invece siamo servi di Roma e ci troviamo in mezzo a questo circo, il cui biglietto d’accesso costa 50 miliardi l’anno. E chissà quando finirà, dato che ormai è evidente che, nel prendere decisioni, non si guardano i dati sanitari ma quelli dei sondaggi politici.

Poi, qualcuno dice che “l’autogoverno non migliorerebbe la vita dei lombardi”…

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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