FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Il vero paradosso americano sulle armi

Gli Stati Uniti hanno un problema con le armi? Certo, gente che non dovrebbe averne, proprio per legge, riesce ad averne, quindi c’è qualche falla nel sistema. Pensate se ogni giorno dessimo la patente a 100 persone e 10 andassero a schiantarsi contro l’albero davanti alla motorizzazione, magari vorremmo rivedere l’esame pratico?

Al contempo, le armi non sono il problema degli Stati Uniti. Il loro problema è ben più profondo a livello sociale: esistono comunemente sacche segregate che in Europa sono un’estrema rarità, zone dove essenzialmente le autorità mollano prima di provarci e creano scuole dove si parcheggiano gli studenti e dove, di media, non si ha alcuna vera speranza, la violenza viene glorificata, le divisioni sono tante e diventano sempre più profonde ogni giorno, la repressione per molte cose fa impallidire, ci son dinamiche familiari sconosciute oltreoceano…

Cosa ancor peggiore, altre zone degli States sono dinamiche e non poco, quindi una persona può vedere i propri concittadini uscire dalla povertà, addirittura diventare ricchi, mentre lui è condannato ad una vita di merda e, probabilmente, ad un duro regime carcerario per anni per reati, tutto sommato, banali.

In condizioni del genere sviluppare risentimento per la società non è l’eccezione, ma la normalità. E, insieme al fatto che la sanità mentale è inaccessibile per molti e le scuole sono, come già detto, malgestite capita che qualcuno impazzisca e spari.

Ma diciamoci chiaramente, gente del genere sarebbe pericolosa in qualsiasi Paese: in Europa, spesso, diventano terroristi, ma comunque, anche se fosse proprio impossibile (e mai lo è) procurarsi un’arma da fuoco troverebbero altri modi di nuocere. Abbiamo ben visto che basta un camion per far strage.

Detto ciò, il vero paradosso è la colpa che viene data e da chi.

Il mondo repubblicaneggiante e filo-US tende a sminuire le problematiche della società americana. Eppure, quando avviene una strage, non sanno a chi dare la colpa, iniziano a balbettare, a parlare di “attaccante solitario” e cose del genere, come se uno si svegliasse la mattina e, dopo aver tirato fuori la V60 per fare il caffè decidesse “mah, oggi è una bellissima giornata per giocare a Duck Hunt in una scuola”.

Al contempo, il mondo democrateggiante e critico degli US parla tranquillamente dei problemi sociali nel Paese, delle diseguaglianze, dei servizi scadenti in determinate zone e anche delle problematiche storiche che il Paese si porta dietro da prima dell’indipendenza, senza parlare poi della crisi degli psicofarmaci e degli oppioidi, legata alle ben note problematiche sanitarie della Federazione, ma quando c’è da dare le colpe è sempre colpa delle armi.

Con una valutazione esterna, specie se non si ragiona con la mentalità dell’europeo occidentale che ha paura delle armi e vive in totale sudditanza mentale nei confronti dell’America, sembrano entrambi dei coglioni, perché lo sono, sono politici, non possiamo pretendere consistenza logica.

Al contempo, per un osservatore esterno, sembra ovvia la soluzione a cui puntare: fare in modo che il John Doe medio possa avere un’arma, evitando al contempo che il matto di turno possa avercela, magari nel mentre evitando che escano fuori così tanti matti di turno dalle scuole.

Ma, si sa, la politica è il suo mondo, che non guarda all’efficienza ma allo slogan, guardando alle prossime elezioni e al babau del momento che polarizza l’elettorato…

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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