Nel pomeriggio di ieri, rilanciata da diverse agenzie di stampa tra cui l’ADN Kronos, ha iniziato a circolare un documento redatto da amministratori e militanti della Lega Salvini che sta facendo scalpore e discutere per i temi e i toni utilizzati. Di seguito pubblichiamo il testo completo ringraziando amici giornalisti per avercelo fornito.
All’attenzione
Segreteria Federale Lega per Salvini Premier
Segreteria Nazionale Lega Lombarda
Segreteria Provinciale Lega Bergamo
RIFLESSIONI DEL MILITANTE
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando la voce del grande Bossi tuonava nell’etere, ma
anche nei nostri cuori, come simbolo del Nord, di quella parte territoriale viva, produttiva, capace,
ricca di positive prospettive per il futuro.
Tanto si è fatto in nome e per conto di quello che era la Lega Nord, per la quale militanti di ogni
età e di diversificati profili personali si sono attivamente impegnati ed organizzati, convinti di
raggiungere ideali concreti e largamente diffusi.
A distanza di anni, tra alti e bassi, ci troviamo però molto lontani da quello che erano i nostri valori
e le battaglie per cui tutti noi lavoravamo con energie e sacrifici.
La realtà dei nostri giorni, dopo una svolta nazionale del movimento, ma in seguito anche degli
ultimi insuccessi elettorali legati alla giornata del 12 giugno scorso (referendum e comunali), ci
obbliga a fermarci e riflettere.
Sì, perché il militante è anche essere pensante, capace di organizzare strategie e modalità di
azione, desideroso di migliorare laddove riscontra insuccessi e fallimenti, attraverso una riflessione
condivisa e proficua tra territorio e organi istituzionali, cosa che a parer nostro è andata svanendo
in questi ultimi anni.
Ecco allora che, condividendo tra noi delusioni, amarezze e mal di pancia, abbiamo deciso di
mettere per iscritto alcune osservazioni, perché chi occupa il giusto posto possa riflettere su ciò
che la “base” evidenzia e chiede, affinché le defezioni e i malumori diminuiscano e i militanti
possano ritrovarsi ancora, come ai vecchi tempi, motivati da ideali condivisi e reali, legati ai veri
valori per cui la Lega è nata e che da tempo non sta portando avanti con decisione e schiettezza.
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
Attendiamo da molto, troppo tempo l’elezione ufficiale delle figure di riferimento territoriali.
Basta commissari, chiediamo che tutte le cariche tornino ad essere elettive.
A fatica abbiamo appena rinnovato i segretari delle sezioni comunali, dove parecchi referenti non
volevano più rimettersi in gioco ma hanno ridato disponibilità motivati solo dalla speranza che
qualcosa cambi velocemente.
Vi siete chiesti il perché? Se non lo avete fatto cercate di farlo al più presto prima che sezioni una
volta tanto significative sul territorio si trovino costrette a chiudere.
Vogliamo il ripristino di quelle che una volta erano le circoscrizioni con segretari di circoscrizione
(se così si chiameranno ancora) votati ed eletti dai militanti, dove segretari delle varie sezioni
possano affrontare i reali problemi del territorio, condividere le strategie e analizzare le
problematiche, decidendo linee strategiche comuni e distintive del movimento che
rappresentiamo.
Sono anni che non ci si ritrova più e sotto questo aspetto e i risultati si vedono, per chi li vuole
vedere!
Soffriamo la mancanza di direttivi ufficiali a vari livelli, dal provinciale al federale, per cui chiediamo a gran voce l’elezione effettiva dei vari componenti e la messa in atto degli incontri di loro competenza.
E non dimentichiamoci i congressi!
Perché dobbiamo farci trovare ben organizzati prima dell’importantissimo appuntamento elettorale del prossimo anno, se non vogliamo trovarci in una situazione irrecuperabile.
Una buona organizzazione, solida e condivisa dai militanti, da sempre vera forza attiva del movimento, sarà la vera soluzione per andare avanti e cercare di recuperare ciò che sta andando perso. Solo così potremmo essere più incisivi sul territorio e di certo anche più credibili agli occhi della gente di quanto lo siamo ora.
IL MILITANTE
Se una sezione riesce a lavorare bene è grazie al lavoro dei suoi militanti e del suo segretario.
Basta con le decisioni calate dall’alto, basta con gli ordini dell’ultimo momento, magari non condivisi e “recapitati” via messaggio.
La sofferenza dei soci e dei militanti di sezione è palese, e la situazione sta esplodendo.
Non c’è più condivisione di intenti, ora i militanti devono solo eseguire. Nel contempo è inutile proporre il tesseramento ai cittadini (cosa che si rispecchia nel netto calo di adesioni in ogni sezione bergamasca) o far gazebo per ricevere solo insulti.
Alla fine sono sempre i segretari e i loro militanti a metterci la faccia sul territorio e a ricevere le conseguenze delle decisioni prese dall’alto e talvolta davvero incomprensibili e pertanto inspiegabili!
La gente si sente presa in giro!
Tornate a valorizzare la figura del militante e a coinvolgerla nelle vostre logiche, aiutereste a lavorare meglio sul territorio.
PRESENZA SUL TERRITORIO
Mai come in questo periodo abbiamo figure politiche lontane dal territorio, prese dalla smania di protagonismo e avvezze solo a selfie o a presenze in occasione di feste o cerimonie.
Non è questo che ci serve!
Vogliamo tornare ad avere rappresentanti politici, scelti dal territorio, espressione del territorio, legati al territorio, che lavorino per esso anche dietro le quinte, che collaborino con i segretari, che si interessino dei problemi della gente, che si incontrino con i sindaci.
Un desiderio irraggiungibile? Non stiamo chiedendo la luna, ma se vogliamo davvero riprendere la strada maestra dobbiamo lavorare tutti per lo stesso fine e sulla stessa linea, senza protagonismi inutili.
Vogliamo referenti politici che vengano sul territorio non per “parlare”, ma per “ascoltare”.
Il loro compito è interfacciarsi con le realtà locali per condividere strategie comuni evitando di creare situazioni spiacevoli: citiamo ad esempio la questione dei profughi ucraini minorenni, dove il risultato ottenuto dai rappresentanti di Roma, e pubblicizzato come vincente sul territorio, era l’esatto contrario di quello per cui i sindaci dell’ambito interessato si stavano battendo, formalizzando un documento importante condiviso poi da tutti i sindaci locali, non solo leghisti.
Una proposta è più forte quanto più parte dalla base e dalle reali necessità del territorio che stiamo governando.
Non perdiamo questo principio altrimenti ci troveremo spesso di fronte ad una spaccatura e contrapposizione tra lavoro del territorio e linea dei singoli politici.
LA NOSTRA IDENTITA’
Chi siamo?
Quali sono i valori che ci identificano come rappresentanti del movimento?
Quali sono le proposte che ci distinguono dal resto dei politici, che ci hanno fatto emergere come forza affidabile e sicura negli anni passati?
Oggi l’incoerenza domina su tutto, la politica tutta è appiattita e allineata senza orgoglio, pur di governare!
I militanti non sanno più cosa rispondere a chi li ferma per chiedere spiegazioni.
Torniamo ad identificare i nostri valori rendendo visibile lo sforzo che tutti ci mettiamo per raggiungerli.
Torniamo a parlare di ciò che ci è caro: AUTONOMIA, AUTONOMIA, AUTONOMIA, e poi contrasto all’immigrazione, sicurezza per il territorio e per i nostri giovani, lotta alla droga, parliamo di lavoro, battiamoci per togliere il vergognoso reddito di cittadinanza, difendiamo i temi della famiglia!
Cerchiamo di essere coerenti.
Basta inutili raccolte firme che poi non vengono consegnate e non servono a nulla se non ad illudere la gente nella risoluzione di problemi che poi mai verranno risolti, come la carenza medici, giusto per citarne uno d’attualità!
La gente si sta stancando, e il campo che noi abbiamo abbandonato prima o poi verrà conquistato da qualcun altro, perché gli ideali che ci hanno sempre guidato sono forti. E torneranno ad emergere.
RIFLETTERE È LA GIUSTA CURA
Stiamo raccogliendo sconfitte ovunque. Ci siamo chiesti perché?
A livello personale o di gruppi comunali l’analisi è stata fatta, perché crediamo nessuno possa essere insensibile a certi risultati deprimenti.
Alcuni politici (pochi) lo fanno anche con noi, in occasione di sporadici incontri, ma forse sarebbe utile farlo in modo autorevole e condiviso. Senza perdere tempo, prima delle elezioni.
Già l’anno prossimo saremo chiamati al voto e la spiacevole discesa di consensi a cui stiamo assistendo ci fa male, non aspettiamo di trovarci senza candidati e soprattutto senza elettori.
Candidati che questa volta vorremmo fossero scelti anche dal territorio e non solo perché appartenenti ad un certo gruppo di amici o per logiche che non si conoscono. Una scelta da fare sulla base della meritocrazia, accettando chi davvero ha fatto e sta facendo tanto per il bene del movimento.
Siamo in una fase critica e difficile, è chiaro a tutti, anche a chi vorrebbe negarlo, ma non dobbiamo celarci dietro a ingannevoli messaggi sui social che evidenziano false vittorie.
Cerchiamo, e soprattutto cercate, di essere più realisti, guardate con gli stessi occhi del militante che spesso, anche se privo di ruoli istituzionali, ha la capacità di leggere le situazioni reali in modo pratico e dando soluzioni immediate.
Ricordatevi che l’unione fa la forza, anche in politica.
CONCLUSIONI
Cari rappresentanti politici, con questa lettera, che non è un semplice sfogo ma sintomo del bisogno di essere ascoltati e compresi perché il nostro sempre più sentito “mal di pancia” non ci annienti del tutto, alcuni Sindaci e segretari della bergamasca hanno voluto segnalarvi la grave e pesante situazione che si trovano a vivere per i suddetti motivi elencati.
Abbiamo il polso della situazione, rappresentiamo la voce dei nostri militanti e della gente dei nostri territori, che si sta allontanando.
Ascoltateci! Riflettete insieme a noi e diamo una svolta a questo movimento!
Prendete queste righe come un monito a migliorare le cose, dato da chi ancora vuole credere nella Lega, ma che si sente troppo deluso per poter proseguire su questa strada.
A voi la possibilità di scegliere dove andare.
Grazie per l’attenzione, cordiali saluti.
Bergamo, luglio 2022