FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Dai giovani alla difesa, l’incoerenza a sinistra regna sovrana

Se c’è una cosa che condivido del programma della Lega è l’idea che la difesa è sempre legittima. È sempre comodo che un PM, dal proprio caldo ufficio protetto dalla polizia, dire che hai sparato un secondo più tardi, quindi il ladro era in fuga, quindi è un omicidio, molto meno facile è prendere queste decisioni quando la tua vita è a rischio.

Al contempo, chi in Parlamento è negli scranni opposti non può accettare che possano esserci delle buone idee dall’altra sponda e, dunque, debbono inventarsi il “la difesa è brutta”. Così, da sinistra, abbiamo sentito per anni che chi si difende è, essenzialmente, uno sceriffo.

La cosa giusta da fare? Semplicemente, chiamare le forze dell’ordine. Chi si difende, anche se lo fa legalmente, non deve subire solo una (giusta) indagine, ma deve subire anche la gogna mediatica, le trasmissioni televisive che per settimane ne parlano, con ospiti di una certa parte politica che filosofeggiano sulla sacralità della vita, sul fatto che è un assassino, che bisogna bandire ogni arma per difendersi perché sennò ci troveremo in una società vigilantesca ecc. ecc.

Eppure, tutti scandalizzati dal fatto che nessuno è intervenuto per difendere Alika Ogochukwu, il povero ambulante brutalmente ucciso nelle Marche.

In un contesto del genere, ricordando che l’unico strumento di difesa che si può avere in Italia è uno spray al peperoncino, voi sareste intervenuti? Così, magari, sareste finiti in rianimazione come il cliente che, ieri, ha provato a difendere il proprio commercialista da un tizio armato di martello?

Senza contare che, se ora abbiamo in chiaro le dinamiche, nel momento di un’aggressione è difficile avercele, si può paradossalmente attaccare la vittima pensando di difendere l’aggressore.

Dai, diciamocelo, non vedete l’inizio della scena ma vedete uno con una stampella in mano, magari presumete che è un disabile che è stato aggredito e si sta difendendo con ciò che ha, intervenite e scoprite di aver in realtà aiutato l’aggressore: gogna mediatica, ecco il vigilante sceriffo che Salvini ha abilitato, magari anche un’accusa penale…

Senza armi, senza capacità, senza addestramento, senza reale tutela legale, la cosa migliore è agire nel proprio interesse: se il rischio è alla propria vita “meglio un brutto processo che un bel funerale”, se è a quella di una persona che non conosciamo… una telefonata e basta.

Vogliamo dire ai cittadini “potete portare un’arma, purché autorizzati e addestrati, e se provate a fermare un crimine avete un’immunità”? A me va benissimo. Provate a proporlo a quelli che si indignano e parla di Italia inumana e razzista e vi urleranno dietro.

D’altronde, ricordo ancora quando un influencer d’area PD aveva detto che, a suo parere, difendersi era legittimo e che, su quello, Salvini tutti i torti non li aveva e non era un tema da sparate populiste: ha preso merda. E non poca.

Abbandoniamo le tragedie per passare alle farse: una delle ossessioni di Letta è la dote 18, ossia una somma di danaro – per ora 10’000€ – da pagare a ogni neodiciottenne. E noi che dubitavamo del bonus cultura di Renzi!

Sarebbe da pagare con una tassazione sui milionari: mai che si proponga di aiutare i giovani abbassando la spesa pensionistica o applicando i costi standard nella scuola, tassiamo i ricchi (nella visione italiana chiunque prenda più dello statale medio) e diamo soldi a cazzo ai giovani invece di investire, come società, sul loro futuro.

Comunque, poche ore dopo aver tirato fuori la tanto efficiente (s/eff/def/) proposta se ne esce così:

Chiunque abbia letto un giornale sa bene che i giovani sono stati particolarmente colpiti dalle restrizioni, pur non avendone tratto alcun reale beneficio: dai danni psicologici a quelli sociali, per non menzionare quelli economici e scolastici. La stragrande maggioranza dei diplomati nell’era Covid, grazie a un sistema scolastico rigido, clientelare e incapace di adattarsi alle necessità, non ha imparato una sega. Buona fortuna a recuperare – da soli – ciò di cui avranno bisogno per andare all’università o a lavorare.

Ho sentito delle robe da diplomati informatici che non potete immaginare. Mi chiedo quanto dovranno recuperare prima di essere utili all’industria. E se la Tecnica piange i licei non ridono, anche lì diplomi regalati. Quanto ci metteranno a recuperare all’università?

Letta, molto allegramente, rivendica queste chiusure, rivendica di aver chiuso tutto a favore di pochi facendola pagare ai giovani. Vuole derubare i ricchi per finanziare i giovani dopo aver sostenuto il furto di anni di vita ai giovani per salvare i vecchi.

Scusate se son crudo, ma è così. O, come l’ha detta bene Saša su Twitter:

No, i giovani non si sono sacrificati. Sono stati sacrificati, invece. È diverso.

Il lavoro della politica è bilanciare, cosa che alcuni paesi – in realtà quasi tutti – han fatto decisamente meglio dell’Italia, non aggiungendo al peso della pandemia quello di restrizioni inutili, dannose e che servono solo “sennò la diamo vinta a Salvini, a Renzi e alla Confindustria”.

Qui, invece, si è deciso di “salvare i nonni”, costi quel che costi. Soprattutto grazie al PD, i cui iscritti magari son quelli che dicono che Berlusconi è cattivo perché vuole le pensioni minime a 1’000 euro, mentre sostenevano la militarizzazione delle strade per sanzionare chi osava prendere una boccata d’aria alle 22:03.

D’altronde, son gli stessi che spesso vedono il fascismo pure nelle nuvole ma non nel governo Conte II che governava per decreto, col Parlamento muto, vietando alla gente di manifestare e uscire di casa militarizzando le strade.

Per chi come me è cresciuto col tripolarismo il PD, anche grazie a gente come Renzi, era il partito istituzionale: può non piacerti, ma è ben difficile che faccia schifo, e in ogni caso è il partito “a modo”.

Ma oggi, con un PD osmotizzato col M5S (per quanto la rottura post-crisi abbia fatto male a entrambi), populistico, che prova ad emulare i DemSoc americani anche quando non ha senso, che deve mantenere il consenso di partitini pauperisti, ridicoli e odiosi, che si schiera contro importanti tecnologie come il nucleare perché è l’energia della destra sovranista, il tutto magari dopo aver sgridato i grillini perché non vogliono il termovalorizzatore, che si vanta di aver fatto le restrizioni più dure della libertà degli italiani dai tempi della RSI, le cose non sono più così.

Con un PD del genere, che ormai ha perso il proprio “primato” dopo aver assorbito i fluidi pentastellati, dopo aver elevato a statista Giuseppe Conte, dopo aver avuto mezzo partito che chiedeva il commissariamento della Lombardia per ipotetiche colpe mentre il loro governo faceva infiltrare l’Italia dai russi senza neanche accorgersene, è quasi ridicolo pensare che provi ancora a sembrare il partito della nazione di renziana memoria, quando in realtà è un partito come tutti gli altri, piagato da populismo, personalismo, lotte di potere e calcoli politici. Non è esagerato dire che il programma del PD è “facciamo il campo più largo possibile e votateci, sennò vincono le destre”. E se veramente Renzi e Calenda tirano fuori le palle rompendogli il giochino e vanno da soli potrei votarli, almeno su una scheda.

Ma soprattutto, siamo sicuri che la destra sia peggiore di questa sinistra che pare, citando un noto videogioco, così confusa da colpirsi da sola?

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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