Oggi a Lugano si ricorda Franz Forti, scomparso giovedì, graditissimo ospite di numerose live sulle nostre frequenze, nonché attivissimo informatico, biologo e statistico appassionato di numerosi, così li chiamava lui, cantieri: da associazioni come Liberi Oltre al proprio canale YouTube, passando per apparizioni su numerosi canali, tra cui il nostro.
Partendo dal punto di vista umano posso dirvi che Franz ci mancherà, era una persona simpatica, solare e ostinata, nel senso migliore del termine: se qualcosa andava fatta, la faceva. Non ho avuto l’occasione di conoscerlo di persona, ma avrei tanto voluto approfittare di qualche mia visita in terre elvetiche per bermi un caffè con lui. Purtroppo non sarà più possibile.
Ma anche dal punto di vista filosofico e politico Franz è stato spesso un faro in momenti difficili, come non ricordare i tempi del Covid, dove in una popolazione divisa con fervore tra chi nemmeno riconosceva l’esistenza del virus e chi invece gridava all’eliminazione di qualsiasi ragionevolezza e con essa di qualsiasi libertà, proponeva un modello pragmatico, fondato sui dati e realista, come fu il modello adottato nella sua amata Svizzera.
Ero andato con lui in live nemmeno un mese fa, parlando delle città 30 (altro tema che in Italia è al centro di un dibattito ferocemente ideologizzato mentre, grazie a lui, abbiamo analizzato il tutto con razionalità partendo da Lugano) e abbiamo scherzato dei droni e degli insegumenti in spiaggia, esattamente come qualche anno addietro scherzavamo su chi negava il Covid e i problemi che esso portava, oppure l’efficacia del vaccino.
In un certo senso, Franz è stato per tanti un Carlo Cattaneo della nostra epoca: colui che, dalla Svizzera, è riuscito ad analizzare con obiettività e prendendo sempre come base i dati, pur non idolizzandoli ed elevandoli a religione ma utilizzando poi il ragionamento per trarre conclusioni, tantissime tematiche estremamente importanti: federalismo, tassazione, sanità son quelli a me più cari e che ho seguito, ma possiamo anche ricordare il suo impegno sulla guerra in Ucraina, sulle tematiche STEM, sul recente conflitto tra Hamas e Israele, sul clima e veramente su decine di altri temi: Franz era davvero un uomo poliedrico dai mille interessi, capace di esprimere sempre un’opinione interessante e radicata nei dati e nella realtà.
Ricordo, ad esempio, la sua opinione sulla neutralità svizzera e il suo profondo paragone tra la nascita della Svizzera, proprio come unione difensiva, e della NATO.
Dubito che tutti siano stati sempre d’accordo con lui su tutto, ma possiamo essere tutti d’accordo su una cosa: le posizioni di Franz hanno sempre portato qualcosa di utile nel dibattito.
Perdiamo una persona cara, un amico, ma anche un vero e proprio riferimento in saggezza, capacità e onestà in un tempo in cui urlare, odiare e mentire è per tanti la base del dibattito, dove si punta non ad arricchirsi e a stabilire la verità o la posizione migliore ma ad un’acritica vittoria.
Mi mancherà tanto Franz, la sua dovizia, il suo amore per la verità e per l’uso di dati, ma anche la sua simpatia, il suo modo di fare e i meme un po’ da boomer che mi mandava su WhatsApp che strappavano sempre una risata. Ogni rilettura di questo ricordo mi pare incompleta in quel che vorrei esprimere, ma spero che sia in un posto migliore dove non è necessario che legga per sapere ciò che pensiamo di lui, ciò che stiamo dicendo e quanto ci mancherà.
Oltre a dedicargli un ricordo, come da lui laicamente scelto oggi, o per chi crede una preghiera o anche solo un buon pensiero, vorrei invitarvi a guardare le sue playlist più istruttive: quella sull’analisi dei dati CPT, quella sulla stupidità e quella sui tutorial di analisi dei dati.
Quale miglior modo di onorarlo se non provando a essere un po’ più come lui e tenendolo nel cuore e nella mente come un esempio da seguire?
Ciao Franz. Ti voglio bene.
Brian.