Immaginatevi se durante un’epidemia di colera a Napoli qualche simpaticone del Nord avesse scritto frasi del tipo:
Chiudete i confini con Napoli subito
Ahahaha, dicono Milano in fiamme ma Napoli colera ahaha
Bombardiamo la Campania subito per evitare il contagio
Ne parlerebbero i giornali nazionali. De Magistris annuncerebbe l’intervento dell’ufficio anti diffamazione. Qualche PM indagherebbe. Mancano giusto le forze speciali che irrompono a casa di chi posta notificando violazioni della legge Mancino. Ah, e ci sarebbe un girotondo delle Sardine contro l’odio.
Eppure i commenti della sinistra progressista sul coronavirus in Lombardia e in Veneto sono dello stesso tenore. E la cosa bella è vedere gente che condivide Liliana Segre (che sono sicuro stigmatizzerebbe questi comportamenti), proposte liberticide che renderebbero qualsiasi commento non gentile reato e simili mentre condivide questi commenti sulla Lombardia o sul Veneto!
Sia chiaro: personalmente non mi tocca alcuna di queste demenziali idee. Sono degli idioti, non è che al millesimo commento “bombardate Lodi” la NATO lancia gli strike. Mi fa abbastanza arrabbiare, però, la disparità di trattamento: perché un commento sul bombardare Napoli fa muovere le procure mentre uno sul bombardare Lodi o Milano al massimo viene rimosso da Facebook con una pacca sulla spalla?
Coerentemente con le mie idee sostengo che né “bombardiamo Milano” né “bombardiamo Napoli” dovrebbero preoccupare la legge. Tuttavia mi sento discriminato nel vedere che, in Italia, attaccare i miei compaesani è assolutamente accettabile e addirittura una forma di progressismo mentre una battuta sui compaesani degli altri porta alle volte persino la legge a muoversi e a parlare di odio razziale.
E certo, loro mica attaccano i lombardi o i veneti, loro attaccano la Lega, dicono. Che sembra la storiella di chi dice “non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani”.
Ma, soprattutto, se fino a ieri condividevate i cinesi che dicevano “io non sono un virus” per quale diavolo di ragione io, lombardo, dovrei essere un partito?!