FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Se solo avessimo tassato di più i benefattori, oggi avremmo più forestali

C’era un’epoca in cui la stragrande maggioranza degli enti caritatevoli erano in mano alla Chiesa ed erano finanziati da benefattori.

Tempi passati, chiaramente, ma non dobbiamo mica andare tanto lontano per trovare contributi di benefattori che hanno creato ospedali per tutti: la creazione del Monzino venne finanziato dal signor Monzino, anche fondatore della Standa. Non nel 1700, nel 1981.

Quindi, di per sé, l’idea di avere dei benefattori che sostengono gli ospedali senza avere un ritorno economico è una cosa normalissima. C’è un qualcuno a qui non va bene, però, ed è la sinistra sinistra.

La stessa sinistra sinistra che descrive l’umano come naturalmente generoso, propenso a stare in comunità non riesce a tollerare che qualcuno doni propri soldi senza voler nulla indietro per il bene collettivo. Bah.

Ma sapete qual è la loro soluzione? Alzare le tasse ai ricchi! Secondo loro se le aziende e le persone che hanno fatto importanti donazioni avessero dato quei soldi allo Stato, notoriamente così bravo a gestirsi da fare fallire persino un casinò, sarebbe stato meglio.

È abbastanza comico come nel loro fideismo statalista facciano il terzo grado ai Ferragnez, ai Caprotti, a Prada e a Berlusconi mentre non si interroghino minimamente su come lo stato spende i soldi. E dovrebbero, visto che la risposta è male.

Prima di tutto poniamo anche che Berlusconi paghi quei 10 milioni in tasse aggiuntive. Probabilmente non avrebbero nemmeno visto la sanità, per le ragioni che gia spiegavo qui: solo al Nord vi è convenienza elettorale ad avere una sanità buona, e normalmente già è così, al Sud non c’è tale convenienza. Le cose che convengono sono le clientele: concorsone per bidelli, forestali, al massimo nel campo della sanità portantini.

Quindi, per parodiare un motto che gira sui calciatori: “Avete dato i soldi di Caprotti alla Calabria e non alla sanità, ora fatevi curare dai forestali” 😉

Seconda cosa il budget italiano sulla sanità è sempre aumentato. Non ci sono mai stati tagli, tutt’al più promesse di aumenti mai rispettate, ma capirete bene che se in pizzeria promettono di alzare la pizza margherita da 4 a 5€ e non lo fanno non c’è stato un taglio al prezzo. Eppure siamo stati presi completamente alla sprovvista nel gestire questa epidemia, nonostante l’OMS avvisi da anni sulle possibilità di una pandemia influenzale.

Dovremmo interrogarci, quindi, se lo Stato abbia speso bene i nostri soldi. Prendendo per vero ciò che dicono i sostenitori della teoria dei tagli, ossia che sono stati usati male e che la qualità della sanità è calata, non ha senso darne di più acriticamente senza una radicale riprogettazione del sistema sanitario. E quindi il terzo grado dovremmo farlo alle direzioni sanitarie, non ai benefattori.

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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