Pochi sanno che il Muro di Berlino non doveva cadere così come inteso ma fu un evento fortuito: la frontiera doveva essere aperta gradualmente ma un ufficiale del governo non lo sapeva e disse che era aperta da subito.
Da questo errore innocente vi fu un assalto alla frontiera, che venne dunque aperta e la divisione fisica venne dunque abbattuta dai cittadini infuriati.
E, a mio parere, una cosa del genere potrebbe accadere in questi giorni con la fase 2.
Conte ci ha tenuto a specificare: la fase 2 è solo una fase 1 dove potrete andare a trovare la nonna e forse lavorare. Ma l’opinione dei cittadini sta cambiando radicalmente: Se prima Conte era un illuminato statista ora c’è molta insofferenza, la Polizia, specie dopo le multe random e inumane, ha perso l’aura di “angeli” e vi è chi la compara alle squadracce e ora, invece di sostenere acriticamente il lockdown c’è incazzatura per le categorie come i parrucchieri, che in altri Paesi hanno già riaperto, che per colpa del “fai-qualcos-ismo” del governo devono attendere settimane prima di poter tornare a lavorare.
In sostanza l’idea di “il 4 si riparte con alcune cautele” ha avuto più ampia diffusione dell’idea del premier, complice anche il fatto che nemmeno i suoi ministri siano d’accordo (Bellanova e Sileri vs Speranza e Boccia, ad esempio) e anche grazie al fatto che le Regioni si siano stancate di aspettare Roma e abbiano iniziato a fare da sole.
Certo, dal 4 fioccheranno le multe, specie se il vigile urbano del momento non sa calcolare il grado di parentela, ma a differenza di quelle attuali difficilmente verranno accolte da entusiasmo quanto da insofferenza, esattamente come l’annuncio della necessità di usare ancora l’autocertificazione, tacciata da molti come “governo cialtrone”
E la violazione diventerà la regola, grazie anche ad un regolamento difficile da applicare. E molto probabilmente la vera fase due non inizierà grazie al governo, immobile e speranzoso di un’imprecisata “solidarietà europea” ma dall’azione singola di milioni di persone che lavoreranno, si incontreranno e lo faranno in sicurezza, seguendo le regole d’igiene e non quelle del comitato di salute pubblica di Giuseppi.
E, così come suggerisce l’evidenza di altri Paesi che hanno solo vietato per un breve periodo alcune situazioni a rischio e limitato gli assembramenti non assisteremo ad un’esplosione dei casi e del sistema sanitario, seppur vi sia il rischio di un limitato aumento.