FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

GLI ITALIANI E LE ARMI

La vicenda di Voghera ha suggerito a Enrico Letta e alla sua corte l’hashtag #stoparmiprivate. L’Italia è un Paese armato?

Le fonti ufficiali sono controverse ma alla fine convergono su circa 8 milioni di armi (indistinte: da caccia, da sport, da difesa personale) possedute dai cittadini italiani, esercito e forze dell’ordine esclusi.

Le stime europee indicano che in Italia c’è un’arma ogni 10 abitanti, in Germania e in Francia ce ne sono 3, per non parlare della Svizzera, negli USA ci sono addirittura più armi che abitanti.

Siccome ci sono collezionisti che posseggono decine di armi (nell’elenco sono comprese armi “storiche”: purché sparino, anche con l’acciarino) e cacciatori che ne posseggono più di una, è bene rilevare il numero di “licenze” e “porto d’armi”: si tratta di oltre 1,1 milione, cioè in Italia chi possiede un’arma corrisponde a poco meno del 2% dei cittadini.

Si contesta la facilità di ottenere il possesso di un’arma.
Come stanno le cose? Per acquistare le armi da tenere in casa ci vuole un nulla osta che attesti che il richiedente è incensurato, in buona salute fisica e mentale e abbia l’abilitazione all’uso delle armi rilasciata da una sezione del Tiro a volo Nazionale. Il nulla osta vale 30 giorni: se vuoi comprare un’altra arma devi fare un’altra richiesta.

Per il “porto d’armi” (fuori dalla abitazione) si aggiunge l’obbligo di dichiarare se il “porto d’armi” è richiesto per uso caccia, uso sportivo, difesa personale: chi ha un porto d’armi sportivo può portare fuori casa l’arma solo smontata, a differenza di chi lo ha per difesa personale.

In conclusione: Letta e compagni gridano al Far West italiano. I dati oggettivi sono di segno opposto: l’Italia è uno dei Paesi meno “armati” della U.E., addirittura del mondo intero.
L’irenismo è da sempre una delle pallottole del cattocomunismo internazionale.

Ricordo tutta la messa in scena dei “partigiani della pace” ordinata dal Comintern sovietico ai partiti comunisti di tutto il mondo: all’epoca (1949/50) gli USA avevano il monopolio atomico e l’Unione Sovietica, la casa madre, aveva bisogno di tempo per costruire a sua volta l’arma atomica: la consueta manfrina. Altro che pace da parte sovietica: il colpo di Praga, le aggressioni e le deportazioni dei “non comunisti” in Bulgaria, Romania, Ungheria: la pulizia etnico/politica come precedentemente fatto con le “fosse di Katyn” che eliminarono l’intera elite intellettuale della Polonia con oltre ventiduemila colpi alla nuca. Dall’altra parte il pacifismo sulle piazze con l’ausilio di quelli che Lenin definiva “utili idioti”: intellettuali, artisti, intere redazioni giornalistiche come il Daily Mail, personalità politiche come il re Edoardo VIII, e da lì la consueta manipolazione degli ingenui peones.

Nel 1961 i “partigiani della pace” furono convogliati da Aldo Capitini (per inciso l’inventore della multicolore “bandiera della pace”) nella “marcia della pace” di Assisi: nasceva una costola del cattocomunismo.

Letta, nella sua rincorsa a dire qualcosa di sinistra, percorre la impervia via del neopacifismo a senso unico: le armi in mano agli italiani sono fattore di destabilizzazione sociale. Chi le usa per difendersi deve essere condannato a priori, con gradazione di condanna: se i criminali sono clandestini godono di priorità difensive al limite del ridicolo. Se sono italiani ne godono meno. Ma il denominatore comune è la condanna a priori della vittima aggredita che deve dimostrare la propria innocenza, mentre l’aggressore è innocente fino a prova contraria.
L’Italia è ben lungi dall’essere il “Far West” mentre la delinquenza interna e quella importata sono piaghe vere. Le forze dell’ordine, pur sottoposte a censure e limitazioni di ogni genere dai vari Letta, fanno quanto possono spesso rischiando in proprio.

La visione irenistica a senso unico stabilisce che il cittadino non può difendersi da attacchi immediati, deve chiedere l’intervento delle forze dell’ordine: in attesa che arrivi lo sceriffo gli è solo consentito di raccomandare l’anima a Dio.

In questi termini l’Italia pare oggi un Far West alla rovescia dove i Dalton, i Jesse James e il “mucchio selvaggio” di Butch Cassidy godono di tutele maggiori delle loro vittime.
Ma non basta: bisogna disarmare i pochi armati per evitare un Far West che in realtà non esiste oggi né si prospetta all’orizzonte prossimo. Non è dato saperne il motivo.

Tags: , ,
Maufrigneuse
Un uomo saggio che ha dedicato tutta la vita all’attività imprenditoriale con grande successo e che oggi guarda ai fatti di questi tempi con apprensione e sincera preoccupazione. La politica è stata la grande passione della vita da alternare al lavoro. E le passioni si sa non muoiono mai. “Un giorno un uomo ricevette la visita di alcuni amici. “Vorremmo tanto che ci insegnassi quello che hai appreso in tutti questi anni,” disse uno di loro. “Sono vecchio,” rispose l’uomo. “Vecchio e saggio,” disse un altro. “In fin dei conti, ti abbiamo sempre visto pregare durante tutto questo tempo. Di cosa parli con Dio? Quali sono le cose importanti che Gli dobbiamo chiedere?” L’uomo sorrise. “All’inizio, avevo il fervore della gioventù, che crede nell’impossibile. Allora, mi inginocchiavo davanti a Dio e gli chiedevo che mi desse le forze per cambiare l’umanità. “A poco a poco però, mi sono accorto che era un compito superiore alle mie forze. Allora ho cominciato a chiedere a Dio che mi aiutasse a cambiare ciò che mi circondava.” “In tal caso, possiamo garantirti che il tuo desiderio è stato esaudito in parte,” disse uno degli amici. “Il tuo esempio è servito per aiutare molta gente”. “Ho aiutato molta gente con il mio esempio; ma sapevo, comunque, che non era la preghiera perfetta. Solo adesso, alla fine della mia vita, ho capito qual era la richiesta che avrebbe dovuto essere stata fatta fin dall’inizio.” “E qual è questa richiesta?” “Che io fossi capace di cambiare me stesso”!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi