Gli indipendentisti della Nuova Caledonia invadono le strade nel tentativo di ribaltare i sondaggi in vista del referendum per il divorzio dalla Francia.
L’arcipelago nel Pacifico è stato colonizzato dall’esercito di Parigi 65 anni fa.
“Questo Stato colonizzatore, lo Stato francese, che ha partecipato a massacri impuniti, non vuole mollare nulla”, dice nell’ultimo comizio il leader indipendentista, Roch Wamytan.
Dopo diversi anni di tensione ai limiti della guerra civile fra i canachi, gli autoctoni dell’arcipelago, e i caldoches, discendenti delle prime generazioni di coloni europei, le divisioni restano profonde.
“Il mio punto di vista sulla Francia è cambiato – sostiene Elie Poigoune, presidente della Lega per i Diritti Umani – La Francia, prima, era colonialista, è stata dura per noi, ma recentemente ha mostrato uno sguardo benevolo, attento a tutte le popolazioni del territorio, e in particolare alla popolazione canaco”.
I canachi, in maggioranza indipendentisti, rappresentano il 40 per cento della popolazione, e una vittoria del sì all’indipendenza sembra esclusa. I sondaggi prevedono la vittoria del ‘no’ con una percentuale compresa fra il 63 e il 75%, con i canachi che invitano a boicottare lo scrutinio come già fecero nel primo referendum del 1987.