FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Gli autonomisti e gli Indipendentisti sanno bene con chi stare in Europa

Lasciate l’India a Dio e se è troppo lasciatela all’anarchia”. Così Mahatma Ghandi all’indomani della conquista dell’indipendenza indiana dopo 350 anni di dominio inglese sulla più importante colonia del regno. Era il 1947 e sembra ieri. In molte parti del pianeta le cose non sono per nulla cambiate. Perfino nella culla della civiltà europea le cose anche oggi non vanno meglio. Basti pensare alla situazione catalana e all’atteggiamento oppressore del regime spagnolo e si potrà magicamente avere la dimostrazione che a volte la storia non insegna proprio nulla. Da oltre un anno diversi esponenti del deposto governo Catalano svernano mestamente nelle patrie iberiche galere. Senza aver commesso in realtà nessun reato grave, solo per aver permesso che si celebrasse un rito democratico attraverso un referendum.

Jordi Cuixart e Jordi Sanchez in carcere da oltre un anno assieme ad alcune figure del Governo Catalano. Sono accusati di sedizione per aver sostenuto e promosso il referendum indipendentista che ha portato al voto più di 2 milioni di cittadini. 

E nell’indifferenza generale delle gerarchie elitarie europee milioni di cittadini continuano a combattere pacificamente per l’affermazione del principio di autodeterminazione. Manifestando e votando. Null’altro. Facendo semplicemente quello che un popolo civile e pacifico può fare. Una forma di resistenza civile e passiva che molto richiama lo spirito ghandiano che oltre 70 anni fa aveva animato la più grande lotta pacifica per l’emancipazione del secolo scorso.
Una lezione per tutti che, a chi da decenni coltiva una seria vocazione libertaria e indipendentista, non può che spezzare il cuore. Nonché suscitare un moto di invidia. Un popolo coraggioso e tenace che superando le divisioni ideologiche mette insieme la comunanza di obiettivi e punta dritta all’autodeterminazione.

Il Premier Giuseppe Conte

Con l’aiuto di chi? Non certo quello del nostro governo. A queste latitudini, proprio nel momento in cui governa una coalizione composta da un azionista di maggioranza relativa che incarna la tradizione autonomista ed indipendentista del Nord, pare tutti si siano dimenticati della questione. Anzi. Mentre il presidente Catalano promuove un grande “fronte democratico” aperto ai partiti indipendentisti e autonomisti catalani, baschi e galiziano, allargando l’orizzonte  ai grandi movimenti indipendentisti  europei, nella sgangherata Italia il partito che dovrebbe cogliere l’occasione al volo e creare finalmente un’alleanza europea ed europeista chiede al contrario di formare un asse coi movimenti sovranisti del vecchio continente. Movimenti peraltro radicati soprattutto nell’est Europa, che non solo non rispondono con entusiasmo all’appello, ma addirittura si precipitano dove governano (vedi l’austria del mitizzato Kurz) a chiedere a Bruxelles di aprire una procedura nei confronti del bel paese,  reo di aver violato i patti imposti dagli accordi comunitari  sulla tenuta dei conti pubblici Qualcosa non quadra.

Il cancelliere Austriaco Sebastian Kurz. Il Sovranista ha attaccato il governo sul debito invocando sanzioni per l’Italia.

 

Houston abbiamo un problema”, verrebbe da dire! Siamo sicuri che alla fine non convenga attrarre qualche facile voto in meno e provare ad essere più coerenti con la propria storia? Personalmente non ho dubbi. Sempre pronto a combattere in modo civile e democratico al fianco dei catalani per la loro libertà. E perché no, per la nostra libertà. Per una nuova Europa dei popoli, dove gli Stati sovrani si decompongono e nasce una grande comunità. La più forte ed evoluta del mondo. L’Europa che sogno. Partendo da Barcellona e dai valorosi e coraggiosi combattenti catalani. I miei alleati ideali. Mi verrebbe da dire : Lasciate l’Europa a Dio (per chi ci crede), per il resto meglio l’anarchia. Visca Catalunya llure!
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Imprenditore, classe 1968. Per 25 anni impegnato a vari livelli in politica sempre nelle fila della Lega Nord. Dal 1993 al 2002 è sindaco di Pomponesco (Mantova), nel 1996 entra a far parte del Direttivo regionale dell’Anci Lombardia. Nel biennio 1996-1997 Fava è presidente del Consorzio per la depurazione idrica casalasco-viadanese. Per molti anni e’ stato membro elettivo di Upl (Unione provincie lombarde). Dal 2002 al 2007 consigliere comunale a Pomponesco e dal 2009 al 2014 consigliere comunale a Sabbioneta. Dal 2015 al 2018 è stato consigliere comunale a Viadana (città dove attualmente vive). Dal 1997 al 2012 è stato consigliere della Provincia di Mantova e deputato al Parlamento in tre Legislature. Nella XV Legislatura è stato membro della Commissione Attività produttive; nella XVI è stato membro delle Commissioni Difesa, Attività produttive, Politiche dell’Unione europea, Affari sociali e della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nonchè Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Contraffazione. Nella XVII eletto di nuovo alla camera dei deputati ha rassegnato le dimissioni nel maggio 2013 per entrare a far parte della giunta regionale della Lombardia con Presidente Roberto Maroni come assessore all'agricoltura. Appassionato di politica, economia e di sport nel novembre 2018 ha scelto di abbandonare le cariche elettive e la politica attiva in campo istituzionale per dedicarsi alla propria attività imprenditoriale a tempo pieno.

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