Me li vedo già sullo sfondo. Sciami di creativi, che si occupano di promuovere territori per un turismo di élite, all’opera. Del resto cosa attira di più nel terzo millennio di una meta esotica con attività esclusive? Per troppo tempo parlando di Catania (per qualcuno la Milano siciliana) si è cercato di attirare gente con modalità ormai fuori dal tempo.
Cosa c’è di meglio da fare nella capitale orientale dell’isola per sentirsi veramente chic? Mangiare un cannolo da “Savia” sulla lunga via Etnea? Abbuffarsi di pesce crudo a “Sicilia in bocca”? Assistere ad una prima al glorioso Massimo Bellini? Niente di tutto ciò! Il lusso vero a Catania si annida in una delle cose altrove più naturali ed economiche del mondo: defecare!
Se non fosse altro perché nei giorni scorsi la trasmissione televisiva di La7 “L’aria che tira” condotto dalla giornalista Myrta Merlino, ha raccontato, con una certa nonchalance, dell’appalto milionario del Comune di Catania alla Società Multiservizi per la pulizia e custodia dei bagni pubblici. In studio erano presenti, come di consueto rispetto ad una notizia che nobilita il territorio, l’assessore comunale Roberto Bonaccorsi e l’ex presidente di Multiservizi Giovanni Giacolone per discutere amabilmente del primato cittadino in materia. Ovviamente di fronte alle perplessità della conduttrice, che non ha capito la portata promozionale del prestigioso servizio, i due si sono cimentati nello sport nazionale dello scaricabarile.
Come prevedibile la colpa (se di colpa si trattasse e non di geniale intuizione) e’ stata affibbiata alla vecchia amministrazione di centro sinistra con la Multiservizi srl di cui il comune è proprietaria al 100%. Un contratto di servizio di 939 mila euro annui, che a sua volta era la prosecuzione di un precedente appalto fortemente voluto dall’amministrazione di centro destra dell’indimenticabile sindaco Raffaele Stancanelli.
In pratica possiamo parlare di sette cessi bipartisan che valgono quasi un milione di euro l’anno tra spese di gestione e manutenzione. Un vero investimento sul futuro, per un comune che ha la necessità assoluta di rilanciarsi, anche attraverso il turismo ovviamente: La panacea di tutti i mali del sud. Nel frattempo, nel disinteresse generale, Catania in dissesto ha dichiarato il fallimento e la settimana scorsa 450 operai della Multiservizi sono scesi in piazza per la reclamare gli stipendi che mancano da mesi. Anche per questo in trasmissione un uomo col forte senso di responsabilità quale è l’assessore Roberto Bonaccorso ha dichiarato di voler tutelare tutte le famiglie coinvolte e tutti i cittadini del comune etneo.
Quindi teniamocelo stretto il contratto per i cessi più cari del mondo. Anzi rilanciamolo con forza. Diciamolo orgogliosamente a tutti che cagare a Catania è una delle cose più lussuose del pianeta. Trasformiamo quella che apparentemente è una delle migliaia di vicende scandalose a quelle latitudini in una leva di attrazione turistica. Sarà bellissimo vedere centinaia di turisti cinesi, americani o norvegesi in fila ordinata per defecare nel luogo ove tale attività e la più costosa del mondo. Peraltro a prezzi contenuti, visto che il costo di tutto ciò è a carico di quei milioni di pirla silenziosi che in 4 regioni del nord del paese pagano anche per questo.
Un lusso per molti ma non per tutti.