Immaginate che spettacolo, un governo a guida sovranista, uscita immediata dall’Europa e aggiungiamoci anche il ritorno alla Lira, la ciliegina sulla torta… Sarebbe un sogno no?
I dati oggi ci dicono che uno scenario del genere sarebbe un auspicio per la stragrande maggioranza del popolo italico. Il motivo? Semplice:
abbiamo sempre avuto bisogno della creazione di un nemico per giustificare le nostre mancanze o i nostri errori. Fa sempre comodo dare la colpa anziché fare un mea culpa.
Sin dall’antichità le sconfitte nei campi di battaglie erano attribuite agli dei pagani; poi è toccato alle streghe addossarsi le colpe di carestie ed epidemie. Successivamente quando i problemi sono diventanti di natura economica è toccato agli Ebrei farsene carico; in questo ventennio i nemici si sono chiamati e si chiamano tutt’ora Europa, Germania e clandestini.
Perché è colpa dell’Europa se i governi a trazione sovranista o che ne applichino la mentalità mettono al primo posto gli interessi nazionali, cadendo quindi nell’assurda ipocrisia di tifare un modello politico che siamo i primi a disprezzare quando lo subiamo.
Perché è colpa della Germania se abbiamo una Nazione (volutamente maiuscola) che ha saputo fare dell’occupazione e del Pil i suoi punti di forza, cogliendo sin da subito l’enorme vantaggio di dare autonomia a territori che sapeva essere in grado di organizzarsi bene e soprattutto meglio senza l’imposizione statale (pensate alla Baviera, ma potremo citare anche la Svizzera con i suoi Cantoni).
Perché è colpa dei clandestini se c’è disoccupazione in Italia e non dell’enorme tassazione a carico delle imprese per ogni contratto dipendente (per non parlare della tassazione generale su tutte le altre imposte versata allo stato centrale).
Perché è colpa dell’immigrazione se c’è un elevato tasso di criminalità, e non della mancanza di certezza della pena, della farraginosa della macchina burocratica della magistratura, passando per il sovraffollamento delle carceri e alla carenza di forze dell’ordine nei territori.
Potrei andare avanti e farvene tanti altri di esempi, e mi rivogo a tutti voi, che gridate prima gli italiani, che parlate di patria, di nazione, di orgoglio tricolore, di Italia, dove eravate quando nel momento più difficile che stavamo vivendo dal secondo dopoguerra, ci siamo mostrati al mondo come il popolo più disunito ed egoista? È esistita una vera solidarietà legata all’appartenenza ad una nazione? O è bastato sentirsi in pericolo sotto il profilo sanitario per mettere a nudo quanto profondamente disuniti siamo e quanto prevalga la mentalità egoistica della serie “problemi tuoi, arrangiati, però i soldi li pretendo comunque”.
La cosa più eloquente è che in paesi dove esiste una regionalizzazione accentuata sia sotto il profilo burocratico sociale ed economico, sia emersa molta più solidarietà di quanto vogliamo far credere a noi stessi mentendoci spudoratamente. Avete visto per caso durante l’epidemia Covid-19 in Germania casi di Bavaresi esultare per i contagiati di Berlino? Per caso gli Scozzesi hanno festeggiato alla notizia del ricovero di Boris Jhonson? (e sottolineo la Scozia che non è certo il cuore dell’identità Britannica).
La verità che vi piaccia o no, è che l’Italia è da oltre cinquant’anni che non esiste più.
Ci siamo uniti sotto una bandiera che è sopravvissuta finora e non so ancora per quanto grazie all’enorme squilibrio di redistribuzione di risorse, togliendo a chi voleva investire, e dando a chi voleva sperperare.
Andando avanti di questo passo, ve lo immaginate (a proposito di sogno o incubo, vedete voi) o forse meglio, di realtà, barconi di napoletani bloccati ai porti di Tunisi per volere del Salvini Tunisino che esercita i pieni poteri del popolo Africano?
Smettetela di dormire, e svegliatevi!!!