Volete sapere perché, nonostante sia l’argomento caldo in ogni discussione da bar, nessun politico romano si sia mai sognato di attaccare la Lombardia per la storia di Alzano e Nembro?
Preparatevi a una rivelazione sconvolgente…
Il governo poteva fare la zona rossa. Si dibatte tanto sul fatto che la Regione avrebbe potuto farla ma, ovviamente, avrebbe potuto farla anche il governo centrale. L’ha proprio proposto il CTS.
Nessuno dei due l’ha fatta. Verrebbe da chiedersi perché dovremmo dare la colpa all’uno e non all’altro se non per pure ragioni di partigianeria politica.
Proprio per questa ragione chi ha un po’ di furbizia politica non attacca su questo tema: si rigira molto facilmente contro chiunque.
Perché non l’ha fatta la Regione? E allora perché non l’ha fatta lo Stato!
Perché non l’ha fatta lo Stato? E allora perché non l’ha fatta la Regione!
Non a caso Conte si è mostrato sin da subito abbastanza conciliante con le regioni visto che sapeva bene che anche il governo aveva la sua buona dose di errori sulle spalle e che creando una contrapposizione li avrebbe tirati fuori tutti.
Tuttavia: possiamo fare una colpa a Roma o a Milano per non aver chiuso quelle zone? Onestamente… non più di tanto.
Le tanto citate “zone rosse” di altre Regioni erano quasi sempre in paesini sperduti e sconosciuti mentre Nembro e Alzano sono in una ricca zona industriale e si erano già visti i problemi anche solo nel chiudere Codogno e Casalpusterlengo.
Belle le disquisizioni filo-compagniste sul “il profitto che distrugge la lotta alla pandemia!11!” ma torniamo nella realtà: il SSN non lo mantengono le fatine ma i soldi delle tasse e spesso queste producono beni necessari anche alla lotta contro una malattia o si riconvertono per farlo, tant’è che molte, durante il lockdown, hanno ottenuto esenzioni per restare aperte.
Nessuno, tutto sommato, si sarebbe aspettato che in certe aree del Paese il virus circolava da così tanto da poter riempire gli ospedali e, all’epoca, sembrava assolutamente ragionevole a tutti tenere aperto.
Tant’è che, anche durante il lockdown, molte di quelle aziende hanno potuto aprire.
Certo che il dipendente statale che ha lo stipendio garantito e proponeva il lockdown fino a vaccino sviluppato, credeva che chi passeggiava fosse un untore malefico e tanto anche se fermi l’economia arriverà l’Europa con 1’500 miliardi a fondo perduto (divenuti poi un’ottantina grazie ai frugali) a pararci il sederino grazie ai soldi dei Paesi che hanno tenuto aperto, ovviamente guidati da pazzi psicopatici e i cui quotidiani aumenti di contagi vanno riportati quotidianamente al TG per far capire che tutti i modelli alternativi sono eretici.
Ma la realtà è ben diversa e per questo mi sento di dire che, allo stato attuale – magari in futuro si saprà di più, non riesco a fare una particolare colpa – che sia a Fontana o a Conte o a Speranza o a Gallera – per non aver fatto quella zona rossa.
E oggi vediamo anche l’adeguata punizione morale per il fangirlismo squirtante che si è ritrovato davanti – e in tutti i giornali – una realtà tanto semplice quanto impensata: anche il governo poteva fare la zona rossa e il loro idolo, come ogni umano, è fallibile.