Quante volte vi hanno detto i politici, gli epidemiologi, gli esperti in generale che siamo stati magnifici, un popolo rispettoso delle regole, che ha fatto un enorme sacrificio per avere quella che è stata, per qualche mese, la situazione epidemologica migliore dell’Europa meridionale.
Ora, però, la situazione è peggiorata e il sistema sanitario è sotto stress.
E ora siamo dei grandi stronzi, irrispettosi delle regole, incoscienti e da educare a forza di misure simboliche di severità.
Cos’è successo, gli italiani sono improvvisamente impazziti? Assolutamente no, c’è sempre chi se ne frega delle regole ed è chiaro, è da giugno che ci ammoniscono ad ogni violazione “vedrete tra due settimane…” ma solo ora c’è stato il boom dei contagi.
Forse il virus si è fermato per ballare e ora è triste e infetta? O “noi abbiamo l’alcol che ci protegge”?
Oppure qualcuno non ha fatto la propria parte… Saranno questi cittadini fino a ieri responsabili e magnifici?
O magari è la nostra classe politica? Perché, diciamocelo, da settembre tra ritorno a scuola, ritorno dalle ferie, i contatti sono aumentati nettamente e, specie nel TPL, sono meno “rarefatti” di quelli casuali che possono avvenire nella movida (leggasi: stare attaccati 20 minuti è più pericoloso che sfiorarsi un secondo al bar).
Il sistema italiano, nella pia illusione di essere imbattibile dopo essere stato secondo solo a quello tedesco, non ha fatto nulla per migliorarsi e prepararsi alla seconda ondata, adagandosi su quanto necessario a giugno.
Avevamo l’esempio lampante della seconda ondata negli altri paesi ma nulla è stato fatto. Ma voi lo vedete un politico dire che ha sbagliato e non ha fatto il necessario?
E quindi ora siamo, per dirla come gli amici meridionali, cornuti e mazziati: ci siamo beccati il lockdown più duro d’Europa, l’abbiamo rispettato e ora ci dobbiamo imputare, vedo che c’è chi ben volentieri si fustiga con la presunta altrui colpa di “non aver rispettato abbastanza le regole”, anche le mancanze di chi gestisce il Servizio Sanitario Nazionale.