FEDERALISMO & INDIPENDENZA | Approfondimento Politico

Si è rotto il DDL Zan

Il DDL Zan non riguarda in alcun modo i diritti, dato che se passa nessuno avrà la possibilità di fare un qualcosa che prima non poteva fare.

La legge Cirinnà, ad esempio, ha dato diritti: chi prima non poteva unirsi civilmente ha potuto dopo quella legge.

Il DDL Zan, semplicemente, è un modo in cui la società direbbe che i reati motivati da certe ragioni discriminatorie non sono semplicemente commessi per motivi abietti o futili ma sono un qualcosa di più grave, che merita una considerazione apposita.

E il primo errore è stata venderla come “legge contro l’omofobia che dà diritti”. Oltre alla questione diritti, già affrontata, il DDL Zan altro non è che un’estensione della legge Mancino. Legge che c’è da un bel po’ di anni e, a quanto mi risulta, il razzismo è vivo e vegeto.

Esattamente come la legge Mancino non è una legge contro il razzismo il DDL Zan non sarebbe contro l’omofobia, ne ha alcun potenziale di sconfiggerla.

Poi c’è stato il secondo errore: parlare di emergenza omofobia e di questa legge come panacea. Sono dell’idea che anche solo un’aggressione omofoba sia di troppo, ma far credere che l’Italia sia pericolosa per gli LGBT è quantomeno ingenuo: si parla nell’ordine di 150 aggressioni l’anno.

Anche io, personalmente, posso essere d’accordo che non si possa considerare un’aggressione dichiaratamente discriminatoria al pari di uno annoiato che va a pestare uno, la definizione di futile motivo, e che debba essere considerata in modo diverso.

Ma non è nemmeno giusto fare credere agli stessi membri della comunità LGBT di vivere in rischio costante, il mostrare le aggressioni in pompa magna non è troppa diverso da quanto fa Salvini quando porta singoli episodi di mancata integrazione come necessità di riforma immediata.

Se le coppie gay non se la sentono di tenersi per mano in pubblico, forse, è anche grazie a questa costante pressione, un po’ come la storia che le città sono più sicure che mai ma grazie al bombardamento mediatico crediamo di essere in costante pericolo.

Nonostante ciò, quando presentato, il DDL Zan aveva anche buone possibilità di passare e diventare legge, una volta risolte alcune questioni che intimorivano il centrodestra. Centrodestra che, tutto sommato, concorderebbe in buona parte (o quantomeno sufficiente a far passare il DDL) con i principi sopra esposti.

Ma poi il DDL è divenuto una sorta di album delle bandierine per risolvere questioni interne alla sinistra.

È arrivata la Boldrini e che, non vuoi accontentare la Boldrini? Mettici la misoginia, come se l’Italia fosse l’Arabia Saudita e le donne fossero vittime di innumerevoli crimini ogni giorno per ciò che sono.

Sia chiaro: l’Italia non è un paradiso dell’uguaglianza, tutt’altro. Ma siamo ben oltre il limite in cui serve la legge penale, se le donne hanno difficoltà nella società italiana è, ad esempio, per gravi mancanze nel welfare che rendono un peso avere figli, ponendole di fronte a una scelta tra la famiglia e la carriera.

Ma, si sa, rendere più accessibili gli asili nido costa, mettere una riga in più in una legge no…

Poi, al primo intoppo si è aggiunto l’abilismo, così per avere un altro appiglio per dire che serviva la legge e che chi si opponeva o aveva dubbi era anche contro le tutele ai disabili.

Onestamente non mi sembra una grande strategia quella di aggiungere una nuova categoria da proteggere ad ogni difficoltà, ma mica sono un politico…

Poi c’è stato il caso Malika, che avrebbe dimostrato l’utilità del DDL Zan, mentre in verità sarebbe stato gestibilissimo con l’attuale legislazione, e che si è concluso con il Mercedes-gate.

In sostanza, il DDL Zan è diventato più una questione interna alla sinistra, in cui le varie fazioni provavano ad imporre la propria visione su ciò che è la comunità LGBT.

Peccato che al Senato non voti solo la sinistra e che il DDL Zan sia pericolosamente a rischio di non passare, portando alcuni a cercare una mediazione e un compromesso per permettergli di vedere la luce del sole o, meglio, della Gazzetta Ufficiale.

Ancor più peccato che, col clima creatosi all’interno della sinistra, qualsiasi tentativo di mediazione venga visto come un tradimento, una collaborazione con il nemico omofobo, come ampiamente visto con il cosiddetto “salva idee“.

E quindi sentiamo gli stessi che fino a ieri strepitavano dicendo che il DDL Zan è urgente e che serve a portare l’Italia nella civiltà dire che, se si deve scegliere tra il compromesso e nulla è meglio scegliere nulla.

Qualcosa si è rotto nel DDL Zan. Ma non nel testo, nel percorso che lo dovrebbe rendere legge. Soprattutto, tra i proponenti. Poi ci si stupisce dei gay che votano a destra…

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Informatico di giorno, spietato liberista che brama la secessione del Nord di notte. Con la libera circolazione, dato che amo la pizza.

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