Tutti indignati per Renzi che dice che i morti di Bergamo ci direbbero di riaprire. Vi dirò, nemmeno a me è piaciuta questa uscita e ritengo esistano migliaia di motivazioni per sostenere quella tesi che non includono il tirare in ballo i morti.
Ma in Italia siamo maestri nello strumentalizzare le morti e Renzi, alla fine, è ben perdonabile rispetto a ciò che fa l’Italia nella norma culturale.
Parlo, ovviamente, dell’argomento del “con tutti i morti per l’unità d’Italia non si può ridiscutere”.
Che, per carità, che sia un argomento stupido è palese: anche lo Stato Islamico e al-Qaeda abbiano avuto tanti morti ciò non rende la jihad un qualcosa di legittimo o che dobbiamo rispettare.
Per di più i “morti per l’unità nazionale italiana” sono nell’ordine della decina di migliaia. Molti di essi, per di più, non sostenevano i Savoia ma idee federaliste, come Carlo Cattaneo.
Morti rispettabili, per carità, pochi si sarebbero aspettati il dopo.
Ossia uno Stato appena appena poco più democratico dell’Austria, già con squilibri territoriali all’epoca (non a caso l’indipendentismo lombardo “di seconda fase” nacque all’epoca), irrispettoso delle diversità interne e con la caparbia volontà di estendersi.
E quando vi fu l’occasione ammazzò più di mezzo milione dei propri cittadini per ottenere ciò che voleva. Più che morti per l’unità d’Italia, ahinoi, dovremmo parlare di morti causati dall’unità d’Italia.
Ma, a differenza loro, a noi non serve l’argomento morti: le ragioni per rivedere l’Italia sono migliaia, tirare in ballo le morti è solo una scusa per negarle.
E invece di prendervela troppo con Renzi provate a pensare: quanti vicino a voi considerano un valido argomento “con tutti i morti per l’unità d’Italia voi volete disfarla”?