Ci hanno detto per anni che se dicevamo “no” quando ci dicevano “vuole fattura o no?” eravamo complici di una scuola che crolla, di un ospedale senza attrezzatura o di una buca sulla strada.
Guai a far notare che, se l’evasione fiscale certamente non aiuta, il problema è alla base, nel come lo Stato spende, non nel quanto può spendere e che ci sono Stati ben funzionanti, con ottimi stati sociali che hanno più evasione di noi.
Poi è arrivata la pandemia e abbiamo visto come lo Stato italiano spende bene i nostri soldi.
Potenziare il sistema sanitario? Non sia mai! È stato fatto poco e con enormi sprechi, mascherine strapagate, ventilatori inadatti, siringhe sbagliate… Vabbè, lo sappiamo tutti come ha funzionato bene l’Arcurinomics delle mascherine calmierate.
Però lo Stato c’è… Ed è a inseguire Orietta Berti. No, non a combattere i criminali veri, che a Napoli a causa del coprifuoco c’è stata un’impennata dei danneggiamenti: a inseguire una siora emiliana che stava lavorando.
Ora, Gotham City, è al sicuro.
Lo ammetto: fino a pochi mesi fa qualche piccola riserva morale sull’evasione la avevo: per carità, leggendo Einaudi mi convincevo facilmente che in certi casi era benefica, ma ci voleva l’esempio pratico per convincermi totalmente.
Ogni euro tolto ad uno Stato che insegue Orietta Berti è un euro salvato, un euro che aiuterà a tenere aperta un’attività ben più di qualsiasi ristoro o un euro donato ad un’associazione benefica che effettivamente compera materiale per gli ospedali invece di spenderli per un drone anti runner. E, fortunatamente, a differenza dei tempi del presidente Einaudi, non è nemmeno più necessario mandare i soldi all’estero.