Comunque vada, il vero vincitore di queste regionali sarà il Movimento 5 Stelle. Un movimento solitamente ininfluente nella politica lombarda che, però, ha essenzialmente imposto la propria egemonia sull’intera coalizione di centrosinistra.
Il PD lombardo moderato che conoscevamo? Scomparso. I suoi esponenti si vergognano di Majorino e nelle loro pubblicità elettorali non lo nominano.
D’altronde come biasimarli, quando il programma l’ha scritto il Movimento e, in misura minore, AVS?
Mettere a gara Trenord? Nossignore, Trenord va cambiata e la Moratti che propone la gara è una Thatcher.
Gori parla di garantismo e di vicinanza ideologica al ministro Nordio? Arriva subito Majorino a parlare di Nordio che fa la guerra alle intercettazioni.
Le interessanti proposte del PD sul tema della sanità? Scomparse. L’unica cosa che si può dire è “Fontana ha fatto una strage”. Se invece qualcuno dice che la strage l’ha fatta Conte parte la geremiade sul fatto che non poteva sapere, ha fatto tutto il possibile e, signora mia, se c’erano le destre…
Per non parlare dell’ambiente, dove il PD è da tempo grilliverdizzato: le poche voci che chiedono di ragionare sul nucleare vengono zittite a forza di propaganda e di roba del tipo “è un’energia di destra”.
Fossi un elettore PD, specie uno moderato, mi chiederei perchè, da partner di maggioranza della coalizione, dovrei votarla, dato che parlano solo gli altri partiti o la lista civica e il mio partito conta zero.
Ma la cosa realmente divertente è che tra gli elettori del Movimento stessi mica tutti sono contenti! Ne ho sentiti non pochi, specie tra gli irriducibili, parlare male della scelta di andare con la sinistra e dire che non voteranno il M5S o daranno ad un altro candidato presidente il proprio voto.
In sostanza, il centro-sinistra ha rinunciato alla sua identità, si è completamente messo a 90 per questioni romane e in cambio non ha nemmeno un elettorato fedele.
Già questo ci fa capire molto su come andrebbero le cose se mettessero le mani sulla Lombardia.